San Rocco: da Bronx a quartiere “normale”

19 settembre 2007 | 00:00
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San Rocco: da Bronx a quartiere “normale”

20070919_srocco.a.jpg L’ex periferia degradata di Monza si è trasformata in un quartiere "quasi" residenziale: ma, oltre al depuratore, rimangono molti problemi 

20070919_srocco.a.jpg L’ex periferia degradata di Monza si è trasformata in un quartiere "quasi" residenziale: ma, oltre al depuratore, rimangono molti problemi 

San Rocco non è solo il depuratore. Negli ultimi tempi il quartiere si era guadagnato la ribalta della cronaca per le polemiche sull’impianto di smaltimento. Ma  nel popolare quartiere alla periferia di Monza, non mancano i problemi: molti retaggio di una storia che risale agli anni ’50/60 e all’impetuoso sviluppo della città, condito con abbondante speculazione edilizia. Altri sorti più di recente.

{styleboxop} Situazione positiva ma non mancano i problemi

Il presidente della Circoscrzione 3 Pietro Zonca ha ripreso a lavorare per il suo quartiere, assieme alla sua maggioranza del centro sinistra. Martedì si è riunita la giunta  di circoscrizione. Al ritorno dalle ferie c’è l’incognita del nuovo assessore al Decentramento, Lucia Arizzi. «La precedente giunta  aveva lavorato molto in favore del decentramento – ricorda Zonca – soprattutto grazie al  bilancio partecipato: ogni circoscrizione aveva in dotazione 500mila euro all’anno da investire».

Quali restano le problematiche più urgenti? «Innanzitutto la  sicurezza. Abbiamo chiesto più vigili in quartiere, con uffici adeguati. telecamere, per le quali ci sono stati già i fondi, strutture più consone a una decente qualità della vita per gli immigrati per cercare di costruire con loro rapporti più umani e il dialogo».

Per quanto riguarda la viabilità «gli interventi in via Doberdò sono già stati ultimati – dice il presidente –  mentre gli altri punti che stiamo realizzando sono quelli su via Udine e il prolungamento di via Omero, che permetterebbe di decongestionare il traffico del quadrilatero di via Sant’Alessandro».

La Circoscrizione 3, da tanto tempo amministrata dal centrosinistra, è sempre un fiore all’occhiello per tutta Monza, per quanto riguarda i servizi del decentramento. «Siamo tra i pochi ad avere l’ufficio per l’ "architetto di quartiere" l’ambulatorio medico, che permette a molti di non dover andare in Monza,  la nostra Biblioteca di quartiere, è  forse quella che lavora di più dopo la Civica e centinaia di persone partecipano ogni anno ai tanti corsi che proponiamo, e che partono a breve».

«Per il tempo libero – conclude Zonca – pensiamo al completamento del centro sportivo di via Rosmini, per riqualificare l’area antistante ridotta a discarica, compeltare l’ampliamento dei giardini di via Solone e Boezio  e sfruttare meglio l’area di via Donatori di Sangue, ricavandone metà per il verde pubblico e metà per una trentina di parcheggi; e continuare a sostenere il Centro anziani». {/styleboxop}

Al primo posto quello della sicurezza. «Con l’arrivo dei rom tanti negozi sono stati "visitati" dai ladri», dicono in tanti. La gente ritiene che l’impennata di furti sia da addebitarsi proprio ai nomadi. Il gestore del circolo Marelli ricorda che «quest’anno sono entrati già quattro volte di notte nel mio bar. Lasciavo le sedie all’aperto, legate con le catenlle: una volta le hanno tagliaeo e si sono portati via le sedie». Anche il giornalaio di via San Rocco ha subito più di un furto. «Vigili? Non se ne vedono. E in passato sono stati anche malmenati» si sente dire. Intorno al 2000 nel posto fisso della Circoscrizione c’erano nove vigili, ora sono ridotti a uno e "mezzo" per via dei turni.

Ci sono problemi annosi che attendono una risposta «La Fossati-Lamperti  è ancora occupata dai balordi», dicono in molti: e lì vicino c’è l’Ipsia, nei cui pressi fioriscono fenomeni di spaccio di hashisc.

Altro tasto dolente per gli abitanti di San Rocco è la viabilità. Tanti trovano incredibile che ancora i tir passino dal ponte di via Aquileia (foto), quando c’è il divieto di transito per i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate.

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«Non ci vuole tanto a mettere delle telecamere per punire le decine e decine di camionisti che tutti i giorni infrangono quel divieto» suggeriscono i residenti. E più di uno aggiunge: «Icamion potrebbero benissimo essere costretti a transitare sulla Monza-Rho, e invece continuano a intasare l’incrocio davanti alla Chiesa». Proprio l’incrocio tra le via Aquileia, Montesanto, D’Annunzio e San Rocco (sotto) è visto dalla cittadinanza come un problema.Tanti ammettono di passare col rosso, devono svoltare a sinistra in via San Rocco: «A parte di sera, quando c’è meno traffico, chi deve svoltare lì deve sempre aspettare che passino le auto provenienti dal cavalcavia: e quindi ha quasi sempre il rosso. È un semaforo pericoloso».

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Sul verde pubblico c’è chi parla di zona ben dotata, «ci sono dei bei giardini pubblici», e c’è chi denuncia tutt’altro: « I giardini di via Solone non si possono frequentare il sabato e la domenica: si riempiono di balordi che fanno i prepotenti, e i nostri ragazzini non ci vanno. Sono sporchi, e non si capisce perché siano aperti di notte, quando vengono compiuti i vandalismi peggiori e invece dovrebbero essere chiusi dalle 20.30».

Tutti lodano la  nuova piazza con la fontana, ma  per alcuni «andava pensata meglio: l’acqua va da tutte le parti, non ha un contenimento e si scivola». L’introduzione del mercato rionale al martedì è apprezzata da tutti, anche se porta disagi alla circolazione in via Paisiello. E anche le tante strutture del decentramento vengono sentite come un bene: biblioteca, posta, anagrafe, ambulatorio speciale, sono tante conquiste che gli abitanti di San Rocco benedicono.