Circoscrizione Uno, centro destra sotto accusa

6 novembre 2007 | 18:38
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Circoscrizione Uno, centro destra sotto accusa

Vergani, capogruppo dell’Ulivo, accusa il presidente Longo di «ripetuti e gravi vizi di forma». Da parte sua il forzista replica: «Ho agito nella massima correttezza»

Vergani, capogruppo dell’Ulivo, accusa il presidente Longo di «ripetuti e gravi vizi di forma». Da parte sua il forzista replica: «Ho agito nella massima correttezza»

Alta tensione alla Circoscrizione 1, quella che comprende il Centro storico, San Gerardo e viale Libertà. A sollevare in maniera perentoria i problemi è il capogruppo dell’Ulivo, Giovanni Vergani: « Alla prima seduta di luglio ci presentammo con un programma  che non fu neppure discusso: bocciato senza neppure essere analizzato in Consiglio. Ma il centrodestra, che pure aveva la maggioranza, si presentò a mani vuote: non aveva un programma, che portò solo alla seconda seduta. Si trattava di un foglio contenente dieci punti, che ricalcavano peraltro i nostri, su urbanistica, viabilità e verde; in più c’erano solo alcuni punti sulla sicurezza. Ma – precisa Vergani – il programma del Polo per la Circoscrizione 1 è stato votato e non contiene nulla su tre nodi fondamentali: servizi sociali, cultura e sport».

Vergani recentemente ha voluto porre alla pubblica attenzione alcuni atti del presidente della Circoscrizione Massimiliano Longo, che a suo dire «rappresentano dei vizi di forma notevoli».

I primi due sarebbero contenuti nella convocazione per il Consiglio di martedì 30 ottobre. L’ordine del giorno va stabilito "sentiti i capi gruppo", come recita il regolamento. «In quella riunione, in cui si decideva l’odg a metà ottobre e che è stata messa a verbale, non si era stabilito di discutere il bilancio previsionale del 2008. Eppure sulla lettera di convocazione compariva anche questo argomento, peraltro importantissimo. Inoltre Longo, nella stessa convocazione, comunicava che la seduta si sarebbe dovuta riunire sia il 30 sia il 31: ma anche questo non era emerso in quella riunione. Due cose che non si possono fare, dunque, a cui se ne aggiunge pure una terza. Per discutere il documento sul bilancio, tale documento va consegnato in Circoscrizione almeno 10 giorni prima, in modo che tutti i consiglieri possano prenderne visione per studiarne eventuali osservazioni. Quindi, se andava discusso il 30, doveva esser presentato entro, e non oltre, il 20 ottobre. Invece tale documento è stato consegnato in circoscrizione solo il 24 ottobre». Questa è la ricostruzione dei fatti da parte di Vergani, che ha avanzato questi dubbi consistenti allo stesso Longo, il quale avrebbe risposto: «Posso fare quello che voglio, se c’è carattere d’urgenza». Ma in caso di argomenti urgenti, questo andrebbero discussi solo in una seduta convocata come straordinaria: invece la convocazione era ordinaria, sostiene Vergani. Quattro presunte irregolarità, cui si accompagna pure il giallo. «Qual è l’urgenza per cui il bilancio va discusso?» hanno chiesto dalla minoranza. Longo ha risposto che il Comune a luglio aveva ingiunto alle varie circoscrizioni di presentare entro il 31 ottobre i vari bilanci previsionali. Alla domanda di Vergani: «Dov’è la lettera con cui il Comune impone questa scadenza?» la maggioranza del parlamentino della Uno non ha saputo dar risposta. Non esiste alcun documento, perchè non è arrivato sul tavolo di alcuna circoscrizione, sostiene Vergani. Da indiscrezioni trapela che tale lettera sarebbe stata inviata dall’Ufficio Ragioneria all’Ufficio del decentramento, dove però si sarebbe fermata. Vergani contesta questo: «Longo, per discutere del  bilancio in circoscrizione, ha agito solo in base al verbale».

Vergani cita anche alcuni punti dei programmi su cui la minoranza non concorda con la linea del "governo". «Il bilancio partecipato ci permette di usufruire di 500mila € all’anno. Di questo denaro, il programma della maggioranza prevede di destinarne ben 170mila per aprire una porticina nel parco all’altezza del cinema Apollo: sarebbe uno spreco grottesco, visto che 550 metri più avanti c’è già un altro ingresso, all’altezza della casa cantoniera. Loro la giustificano dicendo che hanno ricevuto segnalazioni dei cittadini: ma una petizione scritta non ce l’hanno mostrata. Noi abbiamo legittimato il nostro programma anche in base a ciò che ha trasmesso il Comitato spontaneo Libertà, con tanto di firme dei cittadini. Inoltre il vicepresidente, il leghista Battel, si è pronunciato così sulla sistemazione della pista ciclopedonale di via Correggio: per lui non c’è bisogno di sistemarla, perché ha detto che ha intenzione di ribaltare tutta la via – ricorda Vergani, che poi aggiunge – Battel è presidente della commissione viabilità: cambiare completamente, e nuovamente, l’aspetto di via Correggio costerebbe uno sproposito. Infine Longo e Mangone in campagna elettorale hanno firmato un volantino in cui erano contro al progetto di creare una fermata ferroviaria in via Einstein, che invece è richiesta dalla cittadinanza, soprattutto se se si limitano i parcheggi al numero di 80».

Longo risponde a queste accuse, sostenendo che «da parte dell’opposizione è in atto un ostruzionismo becero. Loro la mettono tanto sul piano dei regolamenti e della burocrazia, e questo mi intristisce. Sulla correttezza del mio operato ho trovato anche il conforto del personale competente del Comune di Monza».

Sull’obiezione che la previsione di bilancio andava presentata 10 giorni prime, Longo afferma che «dal 23 mattina era  a disposizione in circoscrizione. Otto giorni non sono dieci, ma la sostanza conta di più della forma».

Esiste un documento del Comune che obbliga presentare il bilancio entro il 31? «Al giorno della riunione di metà ottobre in cui si decideva l’odg, non c’era nulla di scritto. Ma dal Comune mi hanno assicurato che il bilancio andava presentato entro quella data, e infatti la lettera è poi arrivata. Inoltre il 24 ottobre la Commissione bilancio doveva discutere del bilancio: ma la sua presidente, Gemma Bocci dei Ds, non ha voluto farlo perché sosteneva che il documento era incompleto. L’hanno fatto per ostruzionismo, per noi il  testo poteva essere discusso».

Longo sostiene anche che «nella famosa riunione dei capigruppo era stato detto che il 30 si doveva parlare di bilancio, e che si sarebbe tenuta anche la seduta del 31. Forse Vergani era distratto e non ricorda. Lui dice che sul verbale queste cose non compaiono: ma il verbale in quel caso non è un documento obbligatorio, non fa testo».

Sui punti programmatici Vergani precisa così: la porticina del parco viene da richieste dai cittadini; la stazione deve avere pochissimi parcheggi, per servire solo il quartiere e non incrementare il traffico (punto su cui sono d’accordo tutti) e per non diventare un ritrovo di vagabondi.