Il delicato nodo di Asam da sciogliere

27 maggio 2008 | 01:00
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Il delicato nodo di Asam da sciogliere

20080527_brianza_ii.jpgNel passaggio delle consegne tra Milano e Monza per la nuova Provincia bisognerà risolvere la questione aperta della holding della mobilità, vista in Brianza come un tentativo del capoluogo di "tagliarla fuori" 

20080527_brianza_ii.jpgNel passaggio delle consegne tra Milano e Monza per la nuova Provincia bisognerà risolvere la questione aperta della holding della mobilità, vista in Brianza come un tentativo del capoluogo di "tagliarla fuori" 

C’è un nodo che aggroviglia il delicato passaggio delle consegne tra Milano e Monza: Asam. Non è una novità che nel pacchetto delle cessioni c’è anche la quota brianzola della holding della mobilità voluta da Penati e vista dai brianzoli – in testa i sindaci di centrodestra – come un tentativo di tagliarli fuori dalle decisioni che contano. Il nocciolo della questione è che la relazione della commissione di scorporo attribuisce alla Brianza l’«l’arrosto»: fuor di metafora, il 19,1 per cento delle azioni della Spa voluta da Penati. I sindaci brianzoli invece vorrebbero lo «spezzatino»: e cioè la medesima percentuale ma di ogni singola società che la compone. Oppure, in alternativa, caldeggiano la nascita di un’Asam della Brianza. Ovvero: la sudddivisione della holding in Asam 1 (Milano) e Asam 2 (Monza), unite da un patto di sindacato ma autonome nella governance di ciascuna società. La holding della mobilità voluta da Filippo Penati trova contrari anche ordini professionali e imprenditori, agguerriti anche loro nel difendere la soluzione dello «spezzatino».

Entro il 28 maggio i sindaci briantei prenderanno una posizione ufficiale. Ma è già facile intuire che il verdetto non sarà certo benevolo per la creatura prediletta di Penati. I sindaci di centrodestra chiederanno una proposta che riconosca una maggiore autonomia alla Brianza:

«Chiediamo a Penati di sciogliere Asam e di conferire le singole quote delle partecipate», protesta il sindaco azzurro di Misinto, Fabrizio Sala. D’accordo con lui il sindaco leghista di Monza, Marco Mariani: «L’ideale sarebbe che la Provincia di Milano non ci rompesse più le scatole» dice senza troppi peli sulla lingua. «Asam deve essere sciolta – commenta il sindaco di Desio, Giampiero Mariani – altrimenti è come se si tenessero tutto loro». E il consigliere provinciale Attilio Gavazzi: «Asam è un’operazione ottima per Milano ma è una fregatura per la Brianza».

Se i sindaci di centrodestra temono di restare in minoranza in una società che dovrà decidere quali strade e interventi sulla mobilità realizzare nei prossimi anni nell’area metropolitana milanese e hanno paura di essere tagliati fuori dagli investimenti, i sindaci di centrosinistra e l’assessore provinciale Pietro Luigi Ponti invece sono più cauti: «Su questo tema ci sarà un’espressione della giunta provinciale, sentito anche il parere dei sindaci. Abbiamo però inserito degli elementi di garanzia».

Ma il commissario Luigi Piscopo, una sua via d’uscita l’ha già trovata: «Se non si troverà un accordo ora, applicheremo la clausola di salvaguardia in modo da far decidere il nuovo consiglio provinciale nel 2009».