Fiumi di proteste dal mondo delle auto

12 settembre 2008 | 01:00
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Fiumi di proteste dal mondo delle auto

meccanico.jpgCosto dei pezzi di ricambio sempre più esorbitante, assistenza tecnica cara come il fuoco e assicurazioni sempre più esose a fronte di meno servizi. I meccanici di Monza e Brianza sono sul piede di guerra

meccanico.jpgCosto dei pezzi di ricambio sempre più esorbitante, assistenza tecnica cara come il fuoco e assicurazioni sempre più esose a fronte di meno servizi. I meccanici di Monza e Brianza sono sul piede di guerra

Costo dei pezzi di ricambio sempre più esorbitante, assistenza tecnica cara come il fuoco e assicurazioni sempre più esose a fronte di meno servizi. Non tutto è rose e fiori per il mondo delle auto a Monza e in Brianza. E proprio nel week end dedicato alla Formula 1 i meccanici di Monza e Brianza – 100 nella capitale briantea e altri 400 in provincia – hanno lanciato un grido di dolore. Il settore è sul piede di guerra. La protesta è sostenuta dall’Unione Artigiani della Provincia di Monza e Brianza e dalla Claai nazionale, insieme con le altre organizzazioni nazionali artigiane.

«E’ un confronto – conferma il segretario generale dell’Unione, Marco Accornero – che si protrae da tempo e che ha avuto il suo culmine proprio questa estate con la sottoscrizione e l’invio di un documento unitario al Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli».

Dal dal 2001 al 2007 gli artigiani sono passati da 70 mila a 60 mila imprese con una perdita di oltre 30 mila addetti (un calo del 14%) per poi soffermarsi sulle possibili ragioni di questa crisi. Una di queste è l’innovazione tecnologica applicata all’auto che l’ha resa più sofisticata, meno bisognosa di interventi riparativi ma più incline ad interventi di assistenza e prevenzione del danno. Le concessionarie d’auto sono sempre più impegnate a organizzare una rete propria per l’assistenza al prodotto venduto, sia per fidelizzare il cliente, sia per competere sul mercato dell’assistenza e dei servizi post-vendita.

«Altro punto dolente – rimarca Accornero – è la strategia delle Compagnie di Assicurazione; una strategia particolarmente aggressiva nei confronti degli autoriparatori artigiani che deriva da un regime di monopolio di fatto in cui operano, quasi impossibile da contrastare sia per gli autoriparatori che per i cittadini e consumatori».