
Prima festa multietnica, sabato 20, nel centro sportivo oratoriano di San Rocco. L’iniziativa è organizzta dall’Anof Cisl per promuovere esperienze di integrazione in un contesto dove la presenza degli stranieri è significativa
Prima festa multietnica, sabato 20, nel centro sportivo oratoriano di San Rocco. L’iniziativa è organizzta dall’Anof Cisl per promuovere esperienze di integrazione in un contesto dove la presenza degli stranieri è significativa
Perchè è proprio la diversità a renderci ricchi e grazie a nuove culture anche la nostra più assumere maggiore spessore. Perchè lo straniero non è un nemico, ma una persona che ha pari dignità alla nostra e diritto al rispetto. Per tutto questo l’Anof Cisl ha organizzato la prima festa interetnica, sabato 20 al centro sportivo oratoriano di San Rocco.
Alle 19 verrà inaugurata la mostra fotografica che accompagna la petizione mondiale "Decent work decent life" (un lavoro dignitoso ed una vita dignitosa), promossa dalla Conferenza internazionale dei Sindacati, dibattuta in occasione del World social Forum di Nairobi e sostenuta unitariamente in Italia da Cisl Lombardia. La mostra, come la petizione, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dell’importanza di avere un lavoro dignitoso per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo come in quelli sviluppati e per chiedere ai Governi di ratificare e applicare gli standard dell’Organizzazione internazionale del lavoro e mettere il lavoro dignitoso al centro delle politiche nazionali. Al taglio del nastro della mostra fotografica seguirà un aperitivo multietnico ed il concorso internazionale di cucina. Alle 21 si esibirà un gruppo musicale dell’Ecuador con canti e balli tradizionali.
Dopo il torneo di calcio di giugno, questa festa organizzata dalla Cisl nasce dall’esigenza di promuovere esperienze di integrazione in un contesto dove la presenza di persone straniere è significativa. La serata vuole aprirsi alle diverse culture attraverso lo strumento della musica e della cucina per un percorso di dialogo e incontro. E’ altrettanto importante però avvicinare, attraverso momenti culturali/ricreativi, la cittadinanza "italiana" alle esperienze dei lavoratori extracomunitari, riconoscendo nella diversità tra gli individui una opportunità di nuovi modelli di relazione. Perchè una società che vuole essere rispettosa della legalità e della convivenza civile deve avere come presupposto il riconoscimento e la promozione dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne. Il diritto ad una casa, ad un lavoro, all’sitruzione e alla salute. E perchè non accada più come è successo nei giorni scorsi a Milano che, a farne le spese dell’intolleranza strisciante, sia un ragazzo di colore, italiano perchè nato in Italia, che si stava affacciando alla vita. Una giovane vita spezzata per colpa del pregiudizio e dell’ignoranza che porta in sè.