Via Salaino, ritorna Caprotti

14 settembre 2008 | 17:15
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Via Salaino, ritorna Caprotti

salaino_a.jpgEra l’allievo prediletto di Leonardo, che lo chiamava "Salai": il diavolo. Per un errore storico, il soprannome è stato usato al posto del suo cognome. Un malinteso lungo quattro secoli corretto solo in questi giorni

salaino_a.jpgEra l’allievo prediletto di Leonardo, che lo chiamava "Salai": il diavolo. Per un errore storico, il soprannome è stato usato al posto del suo cognome. Un malinteso lungo quattro secoli corretto solo in questi giorni

Il "Salai", il diavolo. Nato a Oreno nel 1480, Gian Giacomo Caprotti deve il soprannome al suo carattere irrequieto. Un indole che, stando alle cronache, gli procurò una morte violenta: un colpo di schioppo alla spalle. Divenuto garzone di bottega di Leonardo, il "Diavolo" divenne presto il suo allievo prediletto e addirittura il suo uomo di fiducia: lo seguì in quasi tutti i suoi viaggi e collaborò alla realizzazione di diversi quadri.

Noto al Vasari, al Lomazzo e ad altri scrittori del Cinquecento, Gian Giacomo Caprotti si è dissolto nel nulla per oltre quattro secoli per lasciare spazio ad un inesistente Andrea Salaino. Fu Paolo Moriggia a dare vita all’equivoco associando gli epiteti Salai e Salaino, rinvenuti fra le carte di Leonardo, alla figura di Andrea Salimbeni da Salerno, allievo di Cesare da Sesto. Solo agli inizi del Novecento fu ricostruita la vera identità del Salai, grazie alle ricerche di Gerolamo Calvi e Luca Beltrami, successivamente confermate e aggiornate da altri studiosi. Ancora oggi, però, l’equivoco sopravvive, e Milano dedica una strada ad Andrea Salaino e lo indica come uno dei quattro allievi che fanno corona attorno a Leonardo nel monumento in Piazza della Scala. Quell’Andrea Salaino è in realtà Gian Giacomo Caprotti, nato ad Oreno di Vimercate e trasferitosi a Milano nella bottega di Leonardo a soli dieci anni.

Oreno ha già corretto lo storico errore: pochi giorni fa il cartello che indica il nome della via Del Salaino è stato corredato di una breve didascalia che svela la vera identità del "Diavolo. Il vicesindaco di Vimercate, Roberto Rampi, si è impegnato affinché anche Milano corregga il duplice errore (nel nome della via e nell’attribuzione relativa al monumento): ricevuto dall’ex Assessore Sgarbi, era riuscito a conquistarlo alla causa di Gian Giacomo Caprotti da Oreno. Ora che Sgarbi non è più assessore a Milano, la pratica ha subito un inevitabile rallentamento, ma l’Assessore Rampi non ha intenzione di darsi per vinto: Gian Giacomo Caprotti da Oreno dovrà avere il giusto riconoscimento anche a Milano.