Boccaccio:”Tornino i vecchi cinema!”

24 marzo 2009 | 08:36
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Boccaccio:”Tornino i vecchi cinema!”

cinema-astraAzione dimostrativa dei ragazzi dell’ex Boccaccio 003, il centro sociale sgombrato dalla giunta Mariani a giugno del 2008, dopo più di quattro anni di occupazione.

cinema-astraAzione dimostrativa dei ragazzi dell’ex Boccaccio 003, il centro sociale sgombrato dalla giunta Mariani a giugno del 2008, dopo più di quattro anni di occupazione.

Nella notte tra il 18 e il 19 marzo tre grossi striscioni con la scritta “Multisola” sono apparsi sui tetti dei più noti cinema dimessi di Monza: l’Apollo, il Maestoso e l’Astra. Obiettivo della protesta informare l’opinione pubblica sulle sorti di queste tre sale cinematografiche.

Questi luoghi, andati in rovina dopo l’arrivo dei cinema multisala (che secondo il collettivo hanno sbaragliato qualsiasi concorrenza portando le piccole sale cittadine al fallimento), hanno chiuso i battenti e da allora nessuna atività ha preso il loro posto.

Gli ex-occupanti dello stabile di via Cantore chiedono all’amministrazione comunale e ai privati proprietari di queste strutture di riqualificare questi luoghi mantenendone intatta l’originaria destinazione d’uso, ossia spazi di cultura e di socialità.

cinemaapollo“Non vogliamo che questo patrimonio strutturale, un tempo fiore all’occhiello della cultura monzese, venga convertito ad uso commerciale o resti ancora a lungo inutilizzato – spiegano i ragazzi di MonzaGiovani, il sito che fa riferimento all’ex Boccaccio – soprattutto in relazione alla grande necessità di spazi di cultura, in particolare nella città di Monza che ne è quasi completamente priva. Ci piacerebbe quindi che i cinema dismessi tonassero a vivere”.

Per questo hanno dato il via ad una petizione virtuale sul loro sito, www.monzagiovani.org, dove si raccolgono firme per salvare questi luoghi abbandonati e restituirli alla loro originaria destinazione d’uso.

Nelle ultime settimane i ragazzi di MonzaGiovani si sono distinti per altre azioni dimostrative, come la cancellazione di scritte inneggianti al fascismo che comparivano in città, all’interno di una più ampia campagna volta a “sensibilizzare e coinvolgere i giovani del territorio monzese”, chiamata “Pink Panthers Strategy”.

“Cancellare il fascismo dalle strade di Monza significa ridare valore alla memoria di una città che non è mai stata fascista e che si è distinta, soprattutto durante il Ventennio di regime, per una decisa opposizione alla dittatura”. Decisamente contrario all’operato della giunta, il collettivo ha ribaltato lo slogan “I’M” coniato dall’assessorato alle Politiche giovanili in “WE ARE” al fine di sottolineare la necessità dei giovani di Monza di aggregazione e partecipazione sociale anziché di individualismo.