
Un osservatorio unitario sulla crisi e una Fondazione, sul modello milanese, a cui convogliare risorse dei lavoratori coinvolgendo le istituzioni del territorio “perché – come dice il Cardinale Dionigi Tettamanzi – non possiamo stare a guardare! Occorre agire. E l’azione deve privilegiare chi nei prossimi mesi perderà il lavoro”.
Un osservatorio unitario sulla crisi e una Fondazione, sul modello milanese, a cui convogliare risorse dei lavoratori coinvolgendo le istituzioni del territorio “perché – come dice il Cardinale Dionigi Tettamanzi – non possiamo stare a guardare! Occorre agire. E l’azione deve privilegiare chi nei prossimi mesi perderà il lavoro”.
Così dal palco del congresso della Cisl Brianza, il segretario Marco Viganò sollecita gli enti del territorio a rialzare la testa di fronte alla crisi “perché il bene della Brianza risiede nella capacità del nostro sistema di mantenere vive le aziende e la professionalità che la abitano, accompagnandole con tutte le misure possibili, verso la fine di questo fosco periodo”. Per questo incita ad “una politica industriale che definisca le priorità affinchè l’economia sia indirizzata verso scelte mirate”. E dà alcuni suggerimenti a partire dal sostegno alle famiglie. Critica la social card introdotta al posto di quanto sostenuto dalla Cisl, ovvero “la detassazione delle tredicesime”, una dote fiscale a favore dei nuclei famigliari. Invoca una riforma degli affitti perché l’idea della casa come servizio sociale è in crisi anche perché regioni come la Lombardia “si concentrano sul rendimento dell’investimento pubblico e sull’housing sociale che richiede comunque una remunerazione del capitale investito dai privati”. Determinante l’investimento sulla formazione dei giovani. Per questo la Cisl Brianza sostiene la realizzazione di una scuola professionale nel Vimercatese che risponda alle esigenze delle imprese lì presenti oltre a creare “tre centri territoriali per gli adulti per favorire l’educazione permanente e la formazione per gli immigrati”.
Un forte richiamo ai futuri amministratori della nuova provincia Mb “perché realizzino “infrastrutture e mobilità sostenibile in grado di facilitare l’attraversamento est-ovest” e dunque più treni e metrò. Ma soprattutto al centro dell’impegno Cisl resta l’occupazione e la tutela dei lavoratori: altissima l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nei cantieri in particolare, e sulle malattie professionali. “Se Provincia deve essere, allora ci sia una sede provinciale dell’Inps e una commissione provinciale del lavoro di Monza e Brianza” chiede a gran voce Viganò. Serve un’unica agenzia per il lavoro. “E invece finora ogni realtà ha difeso la propria dimensione – attacca Viganò – la nostra continua ad essere la posizione ostinata di chi crede che il lavoro debba essere considerato un bene pubblico da salvaguardare con interventi che prevedano un buon livello di sussidiarietà non lasciata però al caso, o peggio, alle condizioni del mercato”.
Punta il dito contro il distretto dell’High Tech nel vimercatese dove “non si vedono le risorse promesse” e contro le modalità di costituzione delle multi utility della Brianza in cui forte è la “responsabilità della politica locale”. Di conseguenza anche il sindacato è chiamato a fare un esame di coscienza perché oggi “donne, giovani, lavoratori, pensionati ci chiedono risposte tempestive”. Da qui la necessità di una rinnovata “concertazione territoriale” per uscire dalla crisi che interpella tutti.