
Finalmente sabato 21, in mattinata, il comune presenterà al pubblico le ipotesi progettuali emerse nel corso degli anni in merito alla riqualificazione di Villa Borromeo. Lo fa attraverso un convegno, organizzato nei locali un tempo adibiti alle scuderie, patrocinato dalla Regione.
Finalmente sabato 21, in mattinata, il comune presenterà al pubblico le ipotesi progettuali emerse nel corso degli anni in merito alla riqualificazione di Villa Borromeo. Lo fa attraverso un convegno, organizzato nei locali un tempo adibiti alle scuderie, patrocinato dalla Regione.
La finalità del convegno, proposto dalla maggioranza di centrodestra, è di fare chiarezza tra i cittadini di Arcore sul futuro di una Villa che da quasi un trentennio anni versa in uno stato di abbandono.
Al meeting, che inizierà alle ore 10.00 per terminare alle 12.00, interverranno il sindaco Marco Ronchini, l’assessore alla cultura Vittorio Perrella e il consigliere Claudio Bertani, architetto che ha ricevuto dall’assessore alla cultura la delega al restyling della storica villa.
Seguirà l’intervento dell’assessore regionale alla cultura Massimo Zanello, che rappresenta proprio la Regione Lombardia che del “Palais” (il progetto di finanziamento per la riqualificazione della “Montagnola”) si fa carico, insieme al comune di Arcore.
Saranno presenti anche i rappresentanti della società veneta a cui il comune aveva affidato, nel 2008, uno studio per individuare le possibili soluzione di restauro della villa, la trevigiana “Villaggio Globale” e l’architetto fiorentino Massimo Carmassi a cui è stata affidata la stesura di un primo progetto di riqualificazione. Carmassi si è già occupato, tra le altre cose, della realizzazione della scuola materna di Arcore.
Lo studio presentato da “Villaggio Globale” è stato fortemente criticato dalla consigliera dell’opposizione arcorese Rosalba Colombo del PD, che a gennaio lo aveva giudicato “frettoloso e di una banalità imbarazzante”.
Uno studio della commissione cultura dell’Associazione Italiana Analisti Finanziari (Aiaf) stima il costo del restauro completo della villa e dei 30 ettari di parco circostante in 10 milioni di euro e ricorda che gli introiti annuali della cittadina brianzola ammontano a 17 milioni. L’Aiaf sottolinea come non avrebbe senso un semplice restauro se non accompagnato da una valorizzazione che giustifichi l’investimento iniziale.