
Tutto esaurito ieri 23 marzo al Cinema Teatro Nuovo per un mostro sacro del teatro: Paolo Poli. Il bravissimo attore ha portato sul bel palcoscenico arcorese “Sillabari”, un rapsodico intrecciarsi di racconti che con fantasia e ironia hanno raccontato dell’Italia tra gli anni ’40 e ‘60.
Tutto esaurito ieri 23 marzo al Cinema Teatro Nuovo per un mostro sacro del teatro: Paolo Poli. Il bravissimo attore ha portato sul bel palcoscenico arcorese “Sillabari”, un rapsodico intrecciarsi di racconti che con fantasia e ironia hanno raccontato dell’Italia tra gli anni ’40 e ‘60. Partendo dai “Sillabari” di Goffredo Parise, 54 brevi racconti dedicati a sentimenti umani, narrati in ordine alfabetico, tendono a comporre una sorta di dizionario. I “Sillabari” sono come piccoli poemi in prosa e sulla scena acquistano brio e freschezza soprattutto se a raccontarli è la compagnia di Poli.
Uno spettacolo non facile da seguire e spesso lascia nello spettatore un sorriso amaro, come la spesso la vita fa; altre volte, grazie all’ironia messa sulla scena, immediata e raffinata, la risata viene spontanea.
Tre le steccate, gli scivoloni se così si vuole dire, del grande Poli, all’ultima con classe e con mestiere ha scherzato fuori programma con il pubblico: “Si vede che domani deve piovere!”. E stamattina sui cieli della Brianza si sono affacciate dalle alpi minacciose nubi nere.
Le scenografie realizzate da Gabriele Luzzati sono un omaggio alla grande pittura del Novecento: da Picasso a Mondrian fino a un italiano come Morandi.Lo spettatore non può non immedesimarsi e fingere anche per un solo istante di essere all’interno di quelle magnifiche tele.
Questo era l’ultimo spettacolo della rassegan teatrale organizzata da Piero Sala, direttore del Teatro Nuovo di Arcore, che sta già programmando la stagione 2009/2010. Gli abbonati potranno esercitare il diritto di prelazione dal 17 al 28 settembre.