Ponti: “Per vincere la crisi, mettiamo le ali ai piedi a chi fa impresa”

Assessore Ponti, lei è sceso in campo ufficialmente per diventare il Presidente Ponti ovvero il primo presidente della nuova Provincia di Monza e Brianza. È convinto di farcela?
“Non nascondo che la strada è in salita. Ma sono convinto che possiamo farcela. Innanzitutto, sono sostenuto da una squadra e da uno staff straordinari, che stanno facendo un ottimo lavoro di rete con il territorio. Siamo scesi in campo per primi, e questo non perché ansiosi di stabilire un primato, ma semplicemente perché abbiamo un progetto chiaro e serio di sviluppo per questa nuova Provincia che nasce e una squadra più compatta e coesa”.
Assessore Ponti, lei è sceso in campo ufficialmente per diventare il Presidente Ponti ovvero il primo presidente della nuova Provincia di Monza e Brianza. È convinto di farcela?
“Non nascondo che la strada è in salita. Ma sono convinto che possiamo farcela. Innanzitutto, sono sostenuto da una squadra e da uno staff straordinari, che stanno facendo un ottimo lavoro di rete con il territorio. Siamo scesi in campo per primi, e questo non perché ansiosi di stabilire un primato, ma semplicemente perché abbiamo un progetto chiaro e serio di sviluppo per questa nuova Provincia che nasce e una squadra più compatta e coesa”.
In politica però contano i numeri. E il centrosinistra – come dimostrano le recenti elezioni regionali in Sardegna – non li ha. Come pensa di invertire questo trend negativo?
“Proprio Antonio Di Pietro ha annunciato che nelle elezioni provinciali del Nord Italia l’Italia dei Valori scenderà in campo con il Partito Democratico. Questo rappresenta un passaggio cruciale: Di Pietro rappresenta un vasto movimento i cui consensi sono crescenti. Non vedo altrettanta unità e coesione nel centrodestra”.
E come rispondere invece a Rifondazione comunista che correrà da sola?
“L’unica risposta è non rispondere. Accetto invece il dialogo con chi corre per una ipotesi di lavoro credibile e con una realistica possibilità di vittoria: ovvero con quella parte di Rifondazione che si è staccata dal partito e che sosterrà la candidatura del Pd”.
Lei è stato in questi anni il timoniere della Provincia di Monza e Brianza. I maligni dicono che lei ha tanto lavorato per consegnare una Provincia perfettamente funzionante e “chiavi in mano” al centrodestra…
“Io ho lavorato per il bene del territorio e delle istituzioni. Ho ricevuto il compito di realizzare la macchina provinciale. E in questi anni – grazie anche alla splendida collaborazione con il Commissario di Governo Luigi Piscopo ma anche con l’assessore regionale Massimo Ponzoni – è stato possibile realizzare una Provincia che funziona. Davvero chi sarà eletto dovrà solo inserire le chiavi nel cruscotto, accendere il motore e partire. Questo ha un grande valore. Non è avvenuto così per esempio con le altre province che sono nate insieme a Monza. E penso che questo è un risultato che non lascerà indifferenti gli elettori. I brianzoli sanno che, affidandola a noi, la nuova Provincia MB potrà continuare a crescere con la stessa autorevolezza e serietà con cui è cresciuta in questi anni”.
In questi anni lei ha conosciuto profondamente la Brianza. Quali sono i suoi bisogni primari?
“Uno su tutti: la mobilità. Mi sono reso conto di quanto il grido di dolore degli imprenditori – e del Presidente dell’Associazione Industriali Carlo Edoardo Valli in testa – vada ascoltato. E come vadano attuate senza se e senza ma le loro richieste di una mobilità più snella ed efficiente. La Brianza delle oltre 60mila imprese ha bisogno di correre per accrescere la sua capacità imprenditoriale. E invece oggi rischia di soffocare nel traffico ed è appesantita da mezzi di trasporto inadeguati. È necessario mettere le ali ai piedi a chi fa impresa. Questo è anche il migliore antidoto per vincere la crisi”.
La Brianza quali altre risorse nascoste ha?
“La Brianza è una terra dalle risorse nascoste. Parla poco, non si mette in mostra. Ma ha valore. Pensi al mondo del volontariato: ci sono migliaia di associazioni con decine di migliaia di volontari che ogni giorno aiutano in silenzio. C’è la Brianza del lavoro, di cui abbiamo parlato poc’anzi, e che senza tanto clamore ma rimboccandosi le maniche ha prodotto risultati indiscutibili che il mondo ci invidia. E c’è la Brianza della storia, e dell’ambiente naturale: pensi solo alla costellazione delle ville storiche della Brianza, e alle sue verdi colline. Ancora una volta, un ambiente storico e naturale poco frequentato dal turismo di massa, eppure straordinario e tutto da scoprire”.
E la Provincia in che modo può valorizzarle?
“La Provincia è innanzitutto un catalizzatore e un attrattore di risorse. Le mette in rete, e le fa lavorare tutte insieme. La Provincia è una straordinaria occasione per superare le tante piccole brianze dei campanili, e costruire insieme una grande Brianza. Ha notato come da quando c’è la Provincia MB, il nostro territorio abbia acquisito una straordinaria visibilità sui media e a livello nazionale?”
E se poi dopo tanta fatica la Provincia MB sarà cancellata con un colpo di spugna?
“Io non credo proprio che questo avverrà mai. Chi parla tanto di abolire le province fa discorsi demagogici ma non fa il bene del nostro territorio e non sarà mai in grado di realizzare quello che dice”.