“Arancia Blu”: salvare il territorio dal Pgt al Parco della Cavallera

16 marzo 2009 | 05:00
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“Arancia Blu”: salvare il territorio dal Pgt al Parco della Cavallera

cascina_cavalleraPiù dialogo e partecipazione tra cittadini e Amministratori. Lo sostiene da sempre Arancia Blu, lo sostiene con più forza se l’oggetto della discussione è il piano di Governo del Territorio. 

cascina_cavalleraPiù dialogo e partecipazione tra cittadini e Amministratori. Lo sostiene da sempre Arancia Blu, lo sostiene con più forza se l’oggetto della discussione è il piano di Governo del Territorio.   “Questa procedura avviata alla fine dello scorso anno ha registrato per ora un basso interesse da parte dei cittadini che però si arrabbiano quando scoprono che di fronte a casa loro sorgeranno torri o quando trovano le ruspe che distruggono una area a verde – dicono dall’associazione concorezzese. Il Pgt definisce aspetti del territorio che riguardano la qualità della vita di tutti, in primis decidendo gli spazi che rimarranno verdi e quelli che saranno invece edificati con un conseguente aumento, sì di risorse economiche per il Comune dall’entrata degli oneri di urbanizzazione, ma anche di densità di popolazione, traffico, caos, cemento. Un circolo vizioso che è ora di interrompere.

Per informare e discutere del problema “Arancia Blu” organizza una serata pubblica per il 18 marzo in Villa Zoja a Concorezzo: durante l’incontro, grazie alla presenza del sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, si parlerà della possibilità di adottare un Pgt a consumo zero di suolo e saranno evidenziate le contraddizioni urbanistiche del territorio brianzolo.

L’associazione è impegnata a tutelare il territorio agricolo dalla cementificazione causata sia dalle grandi opere infrastrutturali sia dall’urbanizzazione relativa alla costruzione di case ed edifici e a sostenere progetti come quello del Parco della Cavallera (ne parlerà Marco Monguzzi dell’Associazione Parchi del Vimercatese), che è parte integrante della cosiddetta Dorsale Verde e che potrebbe collegare il Ticino all’Adda con una serie ininterrotta di terreni coltivati o boscati. La ferma convinzione dell’associazione risiede nell’importanza di tutelare il territorio agricolo, fondamentale dal punto di vista della sicurezza alimentare, dell’equilibrio ecologico e del proseguimento dell’attività agricola.