
Azione transnazionale ed intersettoriale per il contrasto della tratta a scopo di grave sfruttamento lavorativo. Identificazione e assistenza delle vittime.
Azione transnazionale ed intersettoriale per il contrasto della tratta a scopo di grave sfruttamento lavorativo. Identificazione e assistenza delle vittime.
Questo il progetto del Dipartimento per le pari opportunità (DPO) che, avviato nel giugno 2008, si concluderà a novembre prossimo. Obiettivo prioritario quello di istituire e rafforzare la co-operazione sulla tratta finalizzata al lavoro para-schiavistico tra le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorati del lavoro) e migliorare le competenze degli operatori e delle operatrici a vario titolo coinvolti nel settore anti-tratta.
Nello specifico il progetto, che si avvale di numerosi partner, è teso a: aumentare il livello di conoscenza del fenomeno tra i principali esponenti dei vari settori economici; migliorare le competenze pratiche ispettive per monitorare i settori economici e i luoghi di lavoro dove vi è più probabilità di incontrare vittime di tratta; istituire meccanismi strutturati di cooperazione transnazionale tra i focal point di ispezione del lavoro e le forze di polizia nei paesi di origine e di destinazione delle vittime di tratta; creare in ciascun paese partner una rete nazionale sostenibile tra la pubblica amministrazione, i servizi sociali territoriali, i sindacati, gli ispettorati del lavoro locali, le Ong, le forze di polizia specializzate e la magistratura, con lo scopo di elaborare indicatori condivisi per l’identificazione di vittime trafficate e sfruttate, di implementare interventi di protezione sociale rivolti in modo specifico alle vittime del lavoro forzato; svolgere lavoro di advocacy nei confronti dei policy makers e dei principali soggetti interessati per aumentare il livello degli standard di protezione delle vittime.
Il progetto ha una delle sue componenti prinicipali nell’attività di Ricerca – che verrà condotta in Italia ed in Polonia – e proprio da qui è iniziata l’implementazione del progetto. Il DPO, con il contributo dei partner italiani, ha predisposto un complesso “questionario di confluenza” che servirà a far confluire, appunto, tutte le informazioni sulle vittime di grave sfruttamento lavorativo in possesso delle diverse realtà impegnate nel settore e coinvolte nel progetto (servizi sociali degli enti locali ed ONG), al fine di pervenire ad una approfondita analisi del fenomeno e delle misure di risposta messe in campo. Attualmente il DPO sta avviando la fase di elaborazione dei dati finora inviati dai partner che sarà seguita dalla stesura della prima bozza del rapporto di ricerca. Questo sarà articolato in tre componenti principali: una parte introduttiva di inquadramento giuridico del fenomeno in Italia, una rassegna delle buone pratiche di assistenza a favore del target in oggetto ed una analisi dei settori economici più permeabili allo sfruttamento lavorativo. Analogo lavoro si sta svolgendo in Polonia. Contestualmente, il Manuale di formazione sulle ispezioni sul lavoro elaborato dall’OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) è stato tradotto nella lingua di tutti i paesi partner (Italia, Polonia, Portogallo, Romania). Il manuale servirà da base per la realizzazione di seminari di fromazione in ciascun Paese e, sulla base degli input pervenuti in tali contesti, verrà successivamente adattato alle esigenze ed al contesto socio-giuridico di ciascun paese partner. I primi di febbraio si è tenuto il primo seminario di formazione in Portogallo.
Nei prossimi mesi verranno organizzati i seminari nazionali in Romania e Polonia e gli otto seminari regionali previsti in Italia. A conclusione del progetto, è prevista una conferenza finale internazionale; il lancio del Report di ricerca, della relativa sintesi e del Manuale per la formazione degli ispettori del lavoro e delle forze dell’ordine in collaborazione con l’International Association of Labour Inspection (IALI).