Sindacati in piazza: proteste e scioperi

29 marzo 2009 | 18:22
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Sindacati in piazza: proteste e scioperi

Settimana calda è quella che attende la Brianza. La crisi, nonostante l’ottimismo di Silvio Berlusconi, non mostra segni si rallentamento. La crisi avanza e chi maggiormente ne sente le conseguenze sono gli operai, gli impiegati, i dipendenti che in questi giorni sono già in cassa integrazione o stanno per finirci. Per non parlare delle aziende che chiudono.

Settimana calda è quella che attende la Brianza. La crisi, nonostante l’ottimismo di Silvio Berlusconi, non mostra segni si rallentamento. La crisi avanza e chi maggiormente ne sente le conseguenze sono gli operai, gli impiegati, i dipendenti che in questi giorni sono già in cassa integrazione o stanno per finirci. Per non parlare delle aziende che chiudono.

Lunedì è previsto un sciopero alla Borghi di Vimercate, mercoledì sarà la volta dei dipendenti della Star di Agrate. Una settantina i dipendenti in cassaintegrazione del Gruppo Bartolini che il 30 marzo saranno in piazza per cercare un disperato aiuto dalle istituzioni. Da qualche tempo non percepiscono più neppure l’indennità di cassa che ammonta a massimo 800 euro al mese.

Mercoledì sarà la volta degli operai del colosso degli alimentari, la Star.
Un presidio davanti ai cancelli dell’azienda e un corteo per le vie del paese fino al municipio, per incontrare Adriano Poletti, il sindaco della città. È questa la decisione presa dalla Rsu della Star di Agrate Brianza e dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Monza e Brianza per protestare contro la decisione dell’azienda di licenziare 25 lavoratori.
La manifestazione si terrà mercoledì 1 aprile, a partire dalle ore 9, partendo dall’ingresso della Star, in via Matteotti. “Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per il futuro della Star -spiegano i sindacati- che, alla luce di questa ennesima decisione di licenziamenti, si presenta sempre più incerto. Per questo abbiamo chiesto al sindaco, Adriano Poletti, di ricevere una nostra delegazione”.

Crisi, ma forse non è solo il sistema produttivo ad essere in crisi. L’ottimismo è un ingrediente importante, la volontà altrettanto, ma in crisi è anche un sistema che si è basato fino all’altro giorno sul consumismo (opposto al comunismo). Oggi la virata deve essere verso qualità e responsabilità che sommati fanno la parola futuro. Responsabilità della qualità: qualità della produzione, qualità della vita. Purtroppo, il momento è di passaggio verso questo tipo di futuro.