Una migliore gestione del suolo contro i cambiamenti climatici


La Commissione europea ha pubblicato un rapporto in cui sottolinea l’importanza cruciale del suolo nel mitigare i cambiamenti climatici. Il suolo contiene circa il doppio del carbonio presente in atmosfera e tre volte quello trattenuto dalla vegetazione. I suoli europei sono un’enorme riserva di carbonio visto che ne contengono circa 75 miliardi di tonnellate che, se gestiti male, possono avere gravi conseguenze.
L’utilizzo del terreno incide notevolmente sulle riserve di carbonio del suolo. La maggior parte dei suoli in Europa accumula carbonio: i suoli delle aree adibite a pascoli e foreste rappresentano dei pozzi di assorbimento perché sequestrano fino a 100 milioni di tonnellate di carbonio l’anno, mentre i suoli dei terreni seminativi sono degli emettitori netti, nel senso che rilasciano in atmosfera tra 10 e 40 milioni di tonnellate di carbonio l’anno. Ciò avviene quando i pascoli, i terreni destinati a foreste gestite o gli ecosistemi originari sono convertiti in seminativi; il processo di rilascio si inverte lentamente quando i seminativi vengono nuovamente riconvertiti e tornano alla situazione di partenza.
Alcune delle conclusioni presentate nel rapporto non sono ottimistiche. Con l’aumentare della popolazione mondiale aumenteranno anche le superfici di pascoli e foreste che verranno convertite in seminativi e, di conseguenza, i suoli che adesso assorbono il carbonio diventeranno emettitori netti. Per impedire efficacemente le perdite di carbonio del suolo a livello mondiale sarebbe necessario arrestare queste conversioni dei terreni, ma una strategia di questo tipo rischia di essere in conflitto con il crescente fabbisogno di cibo del pianeta.
Il rapporto evidenzia l’importanza di tutelare i suoli ad alto contenuto di carbonio. Quelle che un tempo erano torbiere che si estendevano su una superficie di circa 310 000 km2 (corrispondente a metà della Francia) sono ora diventate terreni agricoli o silvicoli, aree urbane o sono state erose. Più della metà delle rimanenti aree è in via di prosciugamento e ciò potrebbe comportare il rilascio di oltre 30 milioni di tonnellate di carbonio l’anno (cioè le emissioni prodotte da altri 40 milioni di automobili) calcolando solo le attività agricole. La soluzione più realistica per mantenere e migliorare le riserve di carbonio dei suoli, per lo più concentrate nell’Europa settentrionale, è proteggerli. Le pratiche di gestione del suolo hanno un notevole impatto sulle riserve del carbonio.
Il rapporto descrive come sia possibile migliorarle per ridurre al minimo le perdite di carbonio, sia a livello di colture che di residui di colture agricole, e come garantire la protezione dei suoli contro l’acqua e le precipitazioni grazie ad una copertura vegetativa permanente, a tecniche di aratura meno invasive e ad un minor impiego di macchine. Tutte queste pratiche potrebbero aiutare a sequestrare tra 50 e 100 milioni di tonnellate di carbonio l’anno nei suoli europei. Nel 2006 la Commissione ha presentato una proposta legislativa a difesa dei suoli europei che ha ottenuto il sostegno del Parlamento europeo, ma attualmente è bloccata in Consiglio per l’opposizione di cinque Stati membri.
Rapporto: “Review of existing information on the interrelations between soil and climate change” su: http://ec.europa.eu/environment/soil/publications_en.htm