
Filippo Tommaso Marinetti e Benedetta Cappa è la seconda coppia per la rassegna “Carta da Lettere” che animerà la Sala Maddalena a Monza, domani sera, 21 marzo alle ore 17. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale Mnemosyne con la collaborazione dell’assessorato alla cultura, propone ogni sabato parole, emozioni, carteggi di celebri coppie del Novecento.
Filippo Tommaso Marinetti e Benedetta Cappa è la seconda coppia per la rassegna “Carta da Lettere” che animerà la Sala Maddalena a Monza, domani sera, 21 marzo alle ore 17. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale Mnemosyne con la collaborazione dell’assessorato alla cultura, propone ogni sabato parole, emozioni, carteggi di celebri coppie del Novecento.
Sabato scorso si è parlato di Giacomo Puccini e Elvira Bonturi, mentre domani sera verrà presentata la storia d’amore di un’altra coppia che ha un forte legame con la città di Monza: Marinetti e Cappa.
Le serate si articolano fra letture sceniche, filmati e brani musicali dove si racconteranno i pensieri più segreti di artisti, politici e letterati del secolo scorso.
I filmati aiuteranno i presenti a inquadrare il periodo storico. La parte musicale prevede il pianoforte (Simone Pionieri) e solo per l’ultimo appuntamento la fisarmonica (Sergio Scappini). Sul palco saliranno le voci recitanti di Paola Perfetti, Alessandro Baito e Ivan Ottaviani. La ricerca e la selezione dei testi è stata a cura di Ettore Radice e Alessandro Baito.
{xtypo_rounded2}Trama:
Filippo Tommaso Marinetti conobbe Benedetta Cappa nel dicembre 1919 a Roma, nello studio di cui era allieva. Erano trascorsi 10 anni da quella mattina del 20 febbraio del 1909, quando su “Le Figaro” comparve un articolo dal titolo Le Futurisme: era l’inizio del Futurismo, il primo movimento culturale globale in cui sarebbero confluiti artisti di ogni specie. I futuristi amavano il volo, la velocità e il progresso. Al momento dell’incontro con Benedetta, Marinetti, che aveva appena compiuto 43 anni, aveva trascorso la propria vita in un attivismo frenetico e avvertiva che era giunto il momento di concedere qualcosa anche a se stesso, quel piacere di assaporare i propri sentimenti in un ozioso e tenero ingannare il tempo con la persona amata. Il nemico giurato dei romanticismi che credeva solo nei rapporti fisici molteplici, rapidi e disinvolti senza vincoli troppo emotivi, capitolava, innamorandosi di una ragazza di 21 anni più giovane, attratto dalla sua bellezza e dalla sua intelligenza. Benedetta divenne così la donna della sua vita. Si sposeranno a Monza, con una cerimonia semplice e riservata nel 1923. Dalla loro unione nacquero 3 figlie: Vittoria, Ala e Luce.{/xtypo_rounded2}