
Dopo più di due secoli, Villa Agnesi rinasce così come Maria Gaetana Agnesi avrebbe desiderato. Alla sua morte – nel 1799 – la celebre scienziata e benefattrice del Settecento lasciò la sua dimora estiva di Varedo e 3mila pertiche di terreno in eredità all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Nel testamento, pose una sola condizione: «Chiedo che sia utilizzata per scopi sociali e culturali». Ma le sue ultime volontà non furono rispettate.
Dopo più di due secoli, Villa Agnesi rinasce così come Maria Gaetana Agnesi avrebbe desiderato. Alla sua morte – nel 1799 – la celebre scienziata e benefattrice del Settecento lasciò la sua dimora estiva di Varedo e 3mila pertiche di terreno in eredità all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Nel testamento, pose una sola condizione: «Chiedo che sia utilizzata per scopi sociali e culturali». Ma le sue ultime volontà non furono rispettate.
E la villa – affittata per uso residenziale, agricolo e industriale – andò lentamente in rovina. Finché nel 1991 fu dichiarata inagibile e pronta per l’abbattimento. Sembrava la fine per il prezioso lascito della nobile matematica che fu letterata, glottologa, musicista, ma soprattutto scienziata, e all’apice della sua carriera scientifica lasciò tutto per dedicarsi agli anziani del Pio Albergo Trivulzio.
Ma Varedo non si è arresa. E dopo una battaglia ventennale portata avanti dall’amministrazione comunale e da un comitato civico, ora sta per partire un grande progetto di restauro da cinque milioni di euro che riporterà l’antica villa così come la vide Maria Gaetana Agnesi. I lavori preliminari sono già iniziati nei giorni scorsi e si concluderanno in cinque anni.
«Grazie alla collaborazione di Comune di Varedo, Provincia di Monza Brianza, Regione Lombardia, Asl di Monza e Rotary club – spiega il sindaco, Sergio Daniel – negli antichi locali della villa – restaurati con l’approvazione della Sovrintentenza alle Belle Arti di Milano – ci sarà un hospice per anziani, una facoltà universitaria di musica e l’archivio storico della Brianza: sociale e cultura, insomma: proprio come sognava Maria Gaetana Agnesi».
In un’ala laterale della dimora ci sarà un piccolo hospice per anziani con 14 posti letto. Nel corpo centrale della villa invece saranno ricavate 25 aule didattiche che ospiteranno il corso di laurea in Scienze della Comunicazione musicale attivata dall’Università dell’Insubria di Varese. Ci sarà posto anche per l’Archivio storico della Brianza: uno «scrigno» dove saranno catalogati in modo digitale e resi consultabili tutti i tesori storici e artistici della Brianza.
Per sottolineare la rinascita della dimora che fu abitata dal suo personaggio più illustre, Varedo si fermerà per tre giorni. E dal 20 al 22 marzo ha organizzato un grande convegno internazionale sulla figura della Agnesi. Docenti delle più prestigiose università di tutto il mondo, ma anche scienziati, letterati, esperti di spiritualità cristiana e perfino musicisti arriveranno a Varedo a parlare di Maria Gaetana Agnesi.
«L’obiettivo – dice Andrea Spiriti, docente dell’Università dell’Insubria – è quello di tratteggiare un ritratto a tutto tondo di questa figura, al tempo stesso antichissima e modernissima».
Tra i relatori ci sono docenti dell’University of California Berkeley, delle Università di Torino, Milano, Varese e Bologna, del Conservatorio Giuseppe Verdi e della Biblioteca Ambrosiana di Milano.