Misinto vuole la Provincia, ma teme gli sprechi

7 aprile 2009 | 13:24
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Misinto vuole la Provincia, ma teme gli sprechi

Continua il nostro viaggio fatto di interviste ai sindaci della nascente Provincia di Monza e Brianza. È la volta di Fabrizio Sala, primo cittadino di Misinto, intervistato da Marco Airoldi. Misinto è un comune di quasi 5000 anime collocato a metà strada tra Milano e Como, dalle quali dista rispettivamente 25 e 18 km, che si sviluppa nella parte settentrionale del Parco delle Groane. Fanno parte del territorio comunale anche le due belle frazioni di Cascina Nuova e Cascina Sant’Andrea.

Continua il nostro viaggio fatto di interviste ai sindaci della nascente Provincia di Monza e Brianza. È la volta di Fabrizio Sala, primo cittadino di Misinto, intervistato da Marco Airoldi. Misinto è un comune di quasi 5000 anime collocato a metà strada tra Milano e Como, dalle quali dista rispettivamente 25 e 18 km, che si sviluppa nella parte settentrionale del Parco delle Groane. Fanno parte del territorio comunale anche le due belle frazioni di Cascina Nuova e Cascina Sant’Andrea.

Il sindaco, Fabrizio Sala, è a capo della lista civica “Nuovi Orizzonti”” ed è stato eletto per la prima volta nel 1999. “Sebbene la lista non faccia riferimento esplicito a nessun partito, ma si fondi su una condivisione di un programma elettorale – precisa Sala – tutti i suoi componenti sono confluiti nel Popolo delle Libertà”.

Lei è d’accordo con l’istituzione della Provincia di Monza e Brianza?
Sono assolutamente d’accordo. Quando fui eletto nel 1999 la prima cosa che feci fu stampare e distribuire dei volantini informativi sulla creazione della nuova provincia. Credo che le critiche che le vengono rivolte siano legate a mancanza di informazione piuttosto che ad un reale disaccordo.

La popolazione brianzola è accomunata dalla sola vicinanza geografica o ci sono dei valori condivisi che vanno oltre le differenze?
Esistono numerosi valori condivisi. Ci accomunano la storia e la tradizione economica, oltre che una conformità geografica ed ambientale che permette un equilibrato sviluppo dell’urbanistica.

Secondo lei la nuova provincia porta più vantaggi o svantaggi? Costi o benefici?
Credo che l’istituzione di una ente provinciale che si occupi dell’amministrazione di più di 800 mila abitanti (come la nostra) sia un atto dovuto; le province che portano più costi che benefici sono quelle con molti meno cittadini, esistono province con appena 70 mila abitanti, ed è lì che potrebbero esserci degli sprechi.

Oltre alla nuova targa della macchina, quali saranno i cambiamenti reali portati nella vita dei cittadini grazie alla nuova provincia?
I cambiamenti per i cittadini saranno delle migliorie. Il trasporto pubblico assumerà una nuova valenza in modo da fare fronte alle nuove esigenze e rendere realmente unito il territorio provinciale. Il lavoro della Polizia Locale dei singoli paesi si svolgerà in sinergia per dare più sicurezza ai cittadini.
In materia di Sanità pubblica cambierà la sede operativa dell’Asl. Il cittadino di Misinto non farà più riferimento alla Asl MI 1 con sede a Rho, ma all’Asl MI 3 con sede a Monza, dalla più spiccata propensione per il decentramento. Infatti verrà dato più spazio ai distretti locali, a partire da quello di Cascina Nuova, che verrà aumentato.

Cosa si aspetta lei dalla nuova provincia?
Mi aspetto che sappia uscire dalla crisi attraverso il riconoscimento della qualità che caratterizza il lavoro svolto in Brianza. Mi aspetto la creazione di un logo che identifichi il prodotto finale e che ne assicuri la completa realizzazione all’interno della nuova provincia. Ciò che può salvare l’economia locale da questa situazione economica di stallo è la qualità, che distingue il prodotto brianzolo. È un’idea presa in prestito dagli Stati Uniti, dove sta già dando risultati positivi, spero che anche qui possa darne.

Intrattiene già rapporti di collaborazione con i comuni limitrofi al suo? Se sì, mi faccia l’esempio dell’ultimo progetto realizzato o che realizzerete.
Il progetto che giudico più interessante è legato ad un aspetto fondamentale: la sicurezza, di cui i cittadini sentono un bisogno reale. Per questo con i comuni di Lazzate e Cogliate abbiamo dato il via da tempo al servizio L’aMiCo (acronimo che riprende i nomi dei comuni coinvolti, ndr) che assicura un pattugliamento serale partecipato del territorio, da parte delle polizie locali dei tre comuni.
Inoltre intrattengo rapporti che vanno oltre alla mera collaborazione tra sindaci con l’amministrazione lazzatese, con la quale esiste una profonda sinergia anche a livello personale.

Ci parli di lei. Dei suoi interessi personale e di cosa l’ha spinta ad entrare in politica?
Ho deciso di entrare in politica quando nel ’94 scoprì che a Misinto esisteva una lista unica. Così formammo un gruppo e ci candidammo alle elezioni dell’anno successivo. Avevo in mente il modello svizzero, che si distingue ovunque per pulizia ed ordine, ed intendevo portarlo a Misinto. Nelle elezioni del ’95 perdemmo, ma quattro anni dopo ci ripresentammo, praticamente con gli stessi nomi e vincemmo. Sono molto legato all’amministrazione del mio paese ed anche ora che il mio mandato scade e per legge non potrò più fare il sindaco mi candiderò come vice. Ho 37 anni, sono originario di Misinto, così come la mia famiglia e sono diplomato in ragioneria. Ho la passione per la musica e nel tempo libero suono il pianoforte e la chitarra.

Qual è stato il progetto che ha realizzato nel Comune di cui va più fiera? E quale, non ancora realizzato, le sta più a cuore? Un sogno da Sindaco.
Quello che più mi rende fiero è l’aver trasmesso ai giovani la passione per la politica locale e per la buona amministrazione. Un gruppo di sette o otto giovani si appresta ad entrare nelle file della lista Nuovi Orizzonti e questo mi dà un grande piacere, oltre che un certo orgoglio.
Per il futuro desidero, prima di altre cose, ridisegnare il centro di Misinto e la piazza di Cascina Nuova, riqualificandole e donandogli un aspetto più decoroso.