Acquaworld: a Concorezzo il primo Acqua park coperto. Non senza qualche polemica

Ci si potrà abbronzare anche stando al chiuso grazie ad una copertura fatta di una materiale trasparente che fa passare i raggi Uv. Ma questa è solo una delle chicche che caratterizzano quella che entro il 2011 sarà una vera e propria cattedrale nel deserto, ovvero il primo parco acquatico d’Italia al coperto.
Ci si potrà abbronzare anche stando al chiuso grazie ad una copertura fatta di una materiale trasparente che fa passare i raggi Uv. Ma questa è solo una delle chicche che caratterizzano quella che entro il 2011 sarà una vera e propria cattedrale nel deserto, ovvero il primo parco acquatico d’Italia al coperto.
Le più avanzate tecnologie, ispirate ai centri acquatici più belli del mondo, un’architettura futuristica, un ambiente moderno ma a misura d’uomo accoglieranno a Concorezzo i visitatori di Acquaworld.
“L’obiettivo è inaugurare entro Natale del 2010 – ha affermato giovedì scorso alla presentazione persso il Teatrino della Villa Reale Valentino Tommasoni, general manager di Monticello Spa&Fit, una delle società che partecipano al progetto – L’acquapark avrà dodici vasche e piscine tra interne ed esterne, 1100 metri lineari di scivoli (con una portata di 500 persone), un giardino di oltre 7 mila metri quadri e una capienza di 1500 persone contemporaneamente: è un progetto estremamente ambizioso, ma crediamo che, soprattutto in un momento come questo, bisogna investire per il futuro.”
Ben 40 i milioni impiegati, su un’area di 35 mila metri quadrati. Il progetto fa capo allo studio ingegneristico di Fausto e Federico Pella della Sering di Concorezzo, ma Acquaworld verrà costruito dalla società Bluwater, partecipata dalla Frigerio appalti di Cornate d’Adda e dalla già citata Monticello Spa&Fit.
“Credo che la scelta di investire nei servizi sia la cosa migliore in una provincia come la nostra – ha asserito Dario Allevi, presidente della Provincia targata MB – Se questo centro avrà la fortuna che hanno avuto Gardaland per la provincia di Verona e Disneyland per Parigi, il ritorno economico per l’intero territorio si farà sentire, come quello a livello occupazionale”.
Il centro acquatico sarà sicuramente un esempio di modernità e divertimento, fruibile sette giorni su sette anche in inverno, ma non poche sono le preoccupazioni che ancora gravitano intorno al progetto: in primis il neo sindaco di Concorezzo, Riccardo Borgonovo, ha chiesto alla Provincia di intervenire al più presto per adeguare le infrastrutture esistenti in vista dei numerosi clienti che verranno al centro. Secondo, se questo Acquapark ben si inserisce in quei discorsi sul turismo che da un po’ a questa parte si fanno anche in Brianza, preoccupante risulta la qualità e le poche tipologie di ospitalità che questo territorio è in grado di offrire. La Brianza sarà in grado di essere all’altezza di un progetto così ambizioso?
Da una recente ricerca della Camera di Commercio di Monza e Brianza risulta che la maggior parte dei tifosi giunti nelle nostre zone per il Gran Premio d’Italia, ha scelto di alloggiare a Milano. Acquaworld sarà una cattedrale nel deserto? O basterà rimpiazzare il campo di calcio limitrofo al parco acquatico con un mega hotel per sopperire a questa mancanza di strutture ricettive, come ipotizzato dagli stessi progettisti?
Il centro resta comunque un esempio di cooperazione tra pubblico e privato: l’Acquapark sta sorgendo su un terreno di 45 mila metri quadrati ceduto dal comune. In cambio l’ente locale avrà una palestra di 600 posti.
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La protesta degli ambientalisti
Si sono presentati mascherati da corvi, neri come la strada che secondo loro ha scelto di intraprendere il comune di Concorezzo accentando di far costruire Acquaworld, laddove un tempo c’era una campo agricolo di proprietà comunale. Un accordo che risale alla passata legislatura, quando il sindaco era Antonio Lissoni di area centro sinistra.
A sostenere la protesta fuori dal teatrino della Villa Reale di Monza, Enrico Mason del Comitato cultura alternativa (l’anima della manifestazione della Befana di Agliate) e Roberto Brambilla, l’ingegnere ecologista di Concorezzo della lista civica “Per il bene comune”.
“Per un po’ di giochi d’acqua artificiali distruggono boschi e campi naturali – si leggeva sul lenzuolo esposto e ha aggiunto in una nota inviata alla stampa Brambilla – Non siamo contro l’edilizia, siamo a favore di una edilizia ma che sia necessaria e intelligente: tanto per fare un esempio, in italia il 97% del patrimonio edilizio richiede una riqualificazione energetica. C’è da lavorare fino al 2050!!”
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