Lentate sul Seveso, più sicura? Arriva la videosorveglianza in centro

Presentato il nuovo sistema di videosorveglianza a Lentate sul Seveso. Voluto dall’amministrazione e supportato dalla Regione Lombardia: controllerà il centro del paese. Così Laura Ferrari, assessore al Territorio: “Dal punto di vista politico, uno dei maggiori doveri è garantire un duplice concetto di sicurezza: da un lato, reale, dall’altro, percepita, cioè monitorare il territorio attraverso la videosorveglianza”.
Presentato il nuovo sistema di videosorveglianza a Lentate sul Seveso. Voluto dall’amministrazione e supportato dalla Regione Lombardia: controllerà il centro del paese. Così Laura Ferrari, assessore al Territorio: “Dal punto di vista politico, uno dei maggiori doveri è garantire un duplice concetto di sicurezza: da un lato, reale, dall’altro, percepita, cioè monitorare il territorio attraverso la videosorveglianza”.
Silvano Rovagnati, assessore alla Sicurezza, ha fornito un quadro dettagliato del progetto: “Le immagini registrate dalle telecamere restano nella memoria del server (posizionato nella centrale operativa presso il Comune) per 7 giorni e ben tre sono le aree del centro cittadino sottoposte al sistema di vigilanza, precisamente da luglio scorso, in particolare: davanti al Municipio, all’intersezione fra via Aureggi e via Matteotti e in piazza Roma. Entro fine settembre attendiamo una risposta di finanziamento, dopodiché si procederà ad una gara d’appalto ad invito per l’acquisto e il posizionamento di altre telecamere (a partire dal 2010), i cui punti di posizionamento saranno: parcheggio di via Aureggi, piazzale della scuola media di via Papa Giovanni XXIII, via Salvetti a Copreno, cimitero di Copreno, via San Michele del Carso a Cimnago, via Rizzoli a Camnago e via Cadorna a Birago”.
La videosorveglianza è stata installata come strumento di protezione civile sul territorio e per permettere alla polizia locale di intervenire prontamente in caso di danneggiamenti o di situazioni di pericolo. Il costo totale dell’impianto è di circa 48.000 euro, di cui 16.500 a carico della Regione Lombardia.