Un milione di libri per i detenuti della casa circondariale di Monza

2 febbraio 2010 | 08:20
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Un milione di libri per i detenuti della casa circondariale di Monza

Leggere per ricominciare. Può iniziare da un buon libro la rinascita di un uomo. Ecco perché da oggi la biblioteca della sezione maschile della Casa Circondariale di Monza è entrata a far parte del circuito di Brianzabiblioteche: la grande «biblioteca di biblioteche» della Provincia di Monza e Brianza.

Leggere per ricominciare. Può iniziare da un buon libro la rinascita di un uomo. Ecco perché da oggi la biblioteca della sezione maschile della Casa Circondariale di Monza è entrata a far parte del circuito di Brianzabiblioteche: la grande «biblioteca di biblioteche» della Provincia di Monza e Brianza.

Nato nel 2005 dalla collaborazione fra Brianzabiblioteche, la casa circondariale, la Provincia e il Comune di Monza, il progetto ha consentito nel 2007 l’apertura della biblioteca per i detenuti delle sezioni comuni, estesa nel 2009 anche ai detenuti delle sezioni di alta sicurezza. Il prestito interbibliotecario renderà possibile ai detenuti accedere al patrimonio librario di Brianzabiblioteche, costituito da 1,1 milioni di documenti per un totale di 400mila titoli.

Per l’organizzazione e la gestione della biblioteca interna, sono stati realizzati dal 2006 ad oggi corsi di formazione in biblioteconomia che hanno coinvolto 90 detenuti, di cui 10 della sezione alta sicurezza e proprio nella mattinata di oggi sono stati consegnati i diplomi ai detenuti che hanno frequentato l’ultimo corso nel 2009.

Oggi la biblioteca della sezione maschile dispone di un patrimonio di circa 7mila documenti collocati a scaffale aperto ed è gestita da tre detenuti (da poco retribuiti dalla Direzione della Casa circondariale) nei seguenti orari: dalle 9 alle 11.30 e dalle 13 alle 15, dal lunedì al venerdì.

«L’inaugurazione del Servizio Interbibliotecario caratterizza la Biblioteca come un vero e proprio Centro Culturale, ove i detenuti possono chiedere libri in prestito, leggere, studiare e partecipare ad eventuali convegni o conferenze promosse da Enti esterni – ha detto il Direttore della casa circondariale di Monza, Massimo Parisi – Il servizio, così, non è più lasciato alla logica di singoli finanziamenti, ma grazie al contributo economico della Provincia di Monza e Brianza e di Brianza Biblioteche è ormai attivo in modo strutturale e continuamente alimentato attraverso appositi corsi di formazione destinati ai detenuti. La sensibilità dimostrata dagli Enti è il fondamento primario per tutti i percorsi di inclusione sociale che coinvolgono i detenuti».

La biblioteca della sezione maschile è stata protagonista di un vero e proprio boom di prenotazioni e richieste di consultazione: sono stati 1516 i prestiti registrati nel 2008 e 1476 quelli del 2009. Tra i titoli più richiesti la narrativa straniera e libri di poesia.

«Mi piacerebbe esportare questa positiva esperienza anche nella sezione femminile del carcere – ha aggiunto Martina Sassoli, Assessore alle Pari opportunità del Comune di Monza e Presidente di Brianza biblioteche, che ha seguito questo progetto fin dagli esordi – convinta del valore delle attivita’ culturali svolte all’interno del carcere quali importantissimi contributi per un cambio culturale e per il pieno svolgimento della funzione rieducativa.

elli-ass-prov-culturaLa giornata di oggi rappresenta uno dei tanti obiettivi che il Comune di Monza, insieme agli altri attori del territorio, tra cui BB, si e’ posto di raggiungere per un pieno miglioramento dell’offerta culturale e rieducativa del carcere».

L’Assessore alla Cultura e Formazione professionale della Provincia MB Enrico Elli, ha assicurato la disponibilità a sviluppare nuove iniziative culturali all’interno del carcere, mentre il Presidente Dario Allevi ha sottolineato che con l’ingresso nel circuito bibliotecario, il carcere è sempre più parte integrante del territorio «Investire sulla cultura e sulla formazione professionale dei detenuti – ha detto il Presidente – è senza dubbio una formula vincente per promuovere percorsi utili di reinserimento sociale dei detenuti».

In foto: Enrico Elli