Villasanta: petrolio nel Lambro. L’atto è doloso. Ecco i dettagli

«Non può essere stato un incidente quello accaduto alla Lombarda Petroli – ad affermalo Jonatan Colombo che lavora presso Brianzacque, la monoutlity brianzola che ha in mano la gestione delle acque del nostre territorio – Per riversare tutti quei litri di petrolio bisognava saper come fare. Ci vogliono delle conoscenze tecniche non indifferenti».
«Non può essere stato un incidente quello accaduto alla Lombarda Petroli – ad affermalo Jonatan Colombo che lavora presso Brianzacque, la monoutlity brianzola che ha in mano la gestione delle acque del nostre territorio – Per riversare tutti quei litri di petrolio bisognava saper come fare. Ci vogliono delle conoscenze tecniche non indifferenti».
Questa la dichiarazione schioccante di chi tra i primi è intervenuto a Villasanta per constatare il danno e iniziare ad arginarlo.
La stima dei tecnici è che siano stati riversati nel Lambro ben 2500 metri cubi di gasolio. Per dare un’idea è come se 20 autobotti riversassero tutto il loro carico nel fiume. Attualmente, come è noto, la raffineria non è più in funzione da anni, ma quell’area, che occupa un terzo della città brianzola, con diverse cisterne da migliaia di metri cubi l’una, è in attesa di riqualificazione.
Ignoti questa notte, probabilmente tra le 3 e le 4, eludendo il servizio di video sorveglianza, si sono introdotti nel deposito fino ad arrivare ad azionare gli impianti e provocando la fuoriuscita di diversi e vari carburanti. L’enorme quantità di liquido inquinate è arrivata in poche ore da Villasanta a Monza, dove ha letteralmente bloccato, intasato, il depuratore di San Rocco.
«Ci vorranno un paio di settimane ora di tornare a far funzionare il depuratore – ha stimato Gennaro Caravella, commissario capo della polizia provinciale Monza e Brianza – La situazione non è per niente bella e più ne sappiamo e peggio sembra essere».
La prima a dare l’allarme è stata Brianzacque, questa mattina presto, quando si sono visti arrivare questa enorme quantità di sostanze inquinati. In azienda se ne erano già accorti, ma avevano aspettato a chiamare i soccorsi in quanto non era ben chiaro cosa stesse accadendo.
Poi già alle 8.00 sono giunti alla Lombarda Petroli i vigili del fuoco, tra i quali un’unità di intervento chimico nucleare, la guardia forestale, quelli dell’Arpa e i carabinieri. C’era anche il proprietario dell’azienda Giuseppe Tagliabue, uno dei due cugini che hanno ereditato l’impianto dall’ingegner Tagliabue, il fondatore.
«Non ho parole – commenta sgomento il sindaco di Villasanta, Emilio Merlo – Non ho idea di chi possa aver aperto volutamente le cisterne e aver provocato un tal disastro. Le indagini sono in corso. È indubbio però che, diversamente da quanto si pensava in principio, non si tratta di una cisterna che ha ceduto o di una perdita, ma di un vero e proprio attentato alla Lombarda Petroli».
Ora sono in corso le indagini per scoprire chi possa aver provocato un tale disastro, le cui conseguenze si stanno manifestando maggiormente tra Villasanta e Monza e poi a sud, verso Milano. Sulle sponde del fiume ci sono già i primi animali, papere e pesci, stroncati dal veleno.
I tecnici escludono che le falde acquifere possano essere contaminate: i vari derivati del petrolio non dovrebbero riuscire a penetrare nel terreno tanto da raggiungerle. L’attenzione comunque è alta e costante.