Monza, i giovani e le dipendenze: al via la sperimentazione del “Gioco dell’oca stupefatta”

Prevenzione: questa la parola d’ordine per educare e coinvolgere gli adolescenti circa l’abuso di sostanze stupefacenti e alcol. E, a questi principi, si ispira il “Gioco dell’oca stupefatta”, strumento utilizzato dagli operatori di prevenzione della cooperativa Spazio Giovani all’interno di progetti in ambito scolastico, un po’ Monopoli, con tanto di carte “attivazioni” e “imprevisti”, e un po’, appunto, Gioco dell’oca.
Prevenzione: questa la parola d’ordine per educare e coinvolgere gli adolescenti circa l’abuso di sostanze stupefacenti e alcol. E, a questi principi, si ispira il “Gioco dell’oca stupefatta”, strumento utilizzato dagli operatori di prevenzione della cooperativa Spazio Giovani all’interno di progetti in ambito scolastico, un po’ Monopoli, con tanto di carte “attivazioni” e “imprevisti”, e un po’, appunto, Gioco dell’oca.
I giocatori, divise in squadre, hanno l’obiettivo di accumulare punti rispondendo correttamente a domande sulle sostanze stupefacenti e a domande di carattere legislativo e sociologico.
Spiega Giorgia Geminiani, responsabile della cooperativa Spazio Giovani: «Con l’aiuto di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza (che ha finanziato con 19mila euro il progetto, ndr) abbiamo rinnovato la veste grafica del gioco e ne abbiamo ampliato i contenuti: la grande sfida è portarlo nelle scuole e farlo condurre dagli stessi insegnanti».
Domande tipo: l’alcol è una sostanza psicotropa?, oppure: qual è il tasso alcolico limite per mettersi alla guida?, o ancora: l’ecstasy è una droga stimolante?
I temi sono delicati e attuali: la prossima fase prevede la sperimentazione guidata del gioco in contesti scolastici ed extrascolastici al fine di valutare se la versione in scatola del gioco è incisiva con i ragazzi in termini di linguaggi e simbologie utilizzate e, obiettivo ancora più ambizioso, determinare se la conduzione da parte degli insegnanti è effettivamente capita, apprezzata e utilizzata come occasione di confronto da parte degli studenti.
I ragazzi sono i grandi protagonisti, non solo in qualità di destinatari, ma anche in qualità di supervisori e progettisti: la revisione del gioco, infatti, che ha portato alla produzione della versione in scatola, si è svolta con la supervisione scientifica dell’Asl Monza e Brianza (Settore Dipendenze) per quanto concerne i contenuti, ma anche con il prezioso contributo di 250 ragazzi che, dopo avere giocato in ambito scolastico e non, hanno espresso la loro opinione in merito a tutti gli aspetti del gioco.
Tra aprile e giugno, sul sito www.spaziogiovani.it, saranno pubblicati gli esiti della sperimentazione e, molto presto, sul social network Facebook, sarà attiva una pagina dove i ragazzi potranno postare il proprio giudizio sul gioco e sulle sue finalità.