Studenti giocano a fare gli amministratori sulla “scelta dei rifiuti”: l’attenzione è per la salute

1 maggio 2010 | 11:17
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Studenti giocano a fare gli amministratori sulla “scelta dei rifiuti”: l’attenzione è per la salute

impianto_compostaggioSessanta classi coinvolte in un gioco di ruolo per scoprire come funziona la gestione della frazione organica dei rifiuti. Un’operazione né banale né priva di rischi che la provincia di Monza e Brianza, con il Consorzio Brianza Milanese e con il Creda (centro di ricerca Educazione Documentazione ambientale) ha voluto portare all’attenzione di ben 1800 studenti di 15 istituti della Brianza.

impianto_compostaggioSessanta classi coinvolte in un gioco di ruolo per scoprire come funziona la gestione della frazione organica dei rifiuti. Un’operazione né banale né priva di rischi che la provincia di Monza e Brianza, con il Consorzio Brianza Milanese e con il Creda (centro di ricerca Educazione Documentazione ambientale) ha voluto portare all’attenzione di ben 1800 studenti di 15 istituti della Brianza.

Un percorso che ha portato gli studenti a calarsi nei panni degli amministratori e valutare in prima persona se e quando realizzare un impianto di smaltimento rifiuti. Ieri a Lissone 100 studenti delle superiori hanno anche illustrato un documento sulle buone pratiche.

“Stiamo esplorando strumenti innovativi per coinvolgere attivamente i diversi attori chiamati a partecipare alle delicate scelte in materia ambientale – spiega Fabrizio Sala, Assessore all’Ambiente della Provincia MB – In questo senso è fondamentale promuovere e sostenere un’educazione ambientale seria e responsabile partendo dai più piccoli e coinvolgendo il sistema scolastico”.

“Il Consorzio Brianza Milanese – spiega l’on. Marco Desiderati, Presidente del Consorzio stesso – con questo progetto ha voluto sensibilizzare e promuovere un dibattito culturale in brianza e sperimentare strumenti innovativi per coinvolgere i cittadini nelle decisioni importanti che riguardano la gestione dei rifiuti”. “Le scuole hanno costituito uno straordinario laboratorio – continua Desiderati – dove cominciare questo percorso per proseguire insieme nelle scelte future”.

Dall’indagine è emerso che la preoccupazione maggiore – sia per i gruppi che hanno partecipato al progetto, sia per il campione di studenti non coinvolti – risulta essere quella relativa ad eventuali problemi per la salute dei cittadini: il 26% nelle classi partecipanti al progetto e 34% nelle non partecipanti.

In ordine decrescente, le classi aderenti identificano inoltre come aspetti preoccupanti quelli relativi agli odori (25%), all’inquinamento (22%), al traffico di mezzi pesanti generato dall’impianto (13%) ed infine alla svalutazione del territorio in seguito alla costruzione dell’impianto (10%). Nelle classi partecipanti al progetto la possibilità di trattare i rifiuti nel proprio territorio viene scelta nel 32% dei casi, mentre per il 16% degli studenti il vantaggio viene identificato nell’autonomia che i territori possono raggiungere nella gestione e smaltimento dei rifiuti.

La possibilità di visitare gli impianti come modalità migliore per raccogliere informazioni sulla localizzazione è preferita dal 38% degli studenti, segue l’apertura di un forum online per favorire la raccolta di informazioni, e l’organizzazione di confronti e dibattiti con i cittadini.

“Il progetto la scelta sui rifiuti – conclude Daniela Conti, di Creda onlus – ha consentito di lavorare su più piani: da un lato avvicinare i giovani cittadini al tema centrale del progetto, ovvero la necessità di trovare soluzioni per gestire in modo sostenibile il flusso dei rifiuti prodotto da un territorio. Dall’altro la possibilità di lavorare con un considerevole numero di studenti ha posto le basi per un progetto di ricerca più ampio, con l’obiettivo di validare gli strumenti più idonei di coinvolgimento sui processi decisionali inclusivi”.