Lentate, il maratoneta Stefano Marelli: «Ecco la mia corsa nelle terre estreme»

«Un paesaggio lunare». Così, Stefano Marelli, maratoneta di Lentate sul Seveso, descrive il remoto angolo di Groenlandia che lo scorso 23 ottobre ha ospitato la Polar Circle Marathon; una corsa estrema, tra saliscendi e strade sabbiose e con una temperatura ampiamente sotto lo zero.
«Un paesaggio lunare». Così, Stefano Marelli, maratoneta di Lentate sul Seveso, descrive il remoto angolo di Groenlandia che lo scorso 23 ottobre ha ospitato la Polar Circle Marathon; una corsa estrema, tra saliscendi e strade sabbiose e con una temperatura ampiamente sotto lo zero.
«Ho percorso 42 chilometri completamente in solitaria, – rivela Marelli – e ho tagliato il traguardo in undicesima posizione ma con un ottimo tempo, basti pensare che lo scorso anno, con la medesima prestazione, mi sarei piazzato al terzo posto».
Deduco che quest’anno la competizione fosse più livellata…
«Proprio così. C’erano diversi professionisti al via e molti partecipanti arrivavano dall’alta montagna; gente, insomma, abituata a temperature piuttosto rigide».
Qual è stato il momento più difficile?
«Sicuramente la partenza, sulla calotta polare. È stata necessaria un’attenzione particolare, specialmente per non scivolare. D’altronde, correre sul ghiaccio non è proprio l’ideale!».
Tra neve e ghiaccio…
«In realtà quest’anno non c’era neve, anch’io mi immaginavo la Groenlandia come un’enorme distesa bianca, ma in realtà non è stato così. Abbiamo corso in strade deserte, in mezzo alla steppa siberiana, un’esperienza bellissima».
Immagino la gioia all’arrivo…
«Sì, e la curiosità è che ho voluto percorrere gli ultimi 100 metri senza scarpe, come i campioni kenioti me le sono tolte e ho tagliato il traguardo scalzo!».