Monza, mistero “bolla”: spreco di soldi e confusione, ecco il wi-fi dimenticato

20 ottobre 2010 | 05:36
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Monza, mistero “bolla”: spreco di soldi e confusione, ecco il wi-fi dimenticato

Monza_comune1_MBCorreva il maggio 2007. L’allora giunta Faglia, nella persona dell’assessore ai Servizi informatici e ora consigliere provinciale, Paolo Pilotto, convocò una conferenza stampa in pompa magna per annunciare a Monza l’arrivo della famigerata ‘bolla’.

Monza_comune1_MBCorreva il maggio 2007. L’allora giunta Faglia, nella persona dell’assessore ai Servizi informatici e ora consigliere provinciale, Paolo Pilotto, convocò una conferenza stampa in pompa magna per annunciare a Monza l’arrivo della famigerata ‘bolla’.

Ovvero: una copertura wi-fi (dispositivi che possono collegarsi a una rete locale senza fili, ndr) per le quattro piazze centrali della città (Trento e Trieste, Roma, Carducci, San Paolo) e che, perlomeno in teoria, avrebbe permesso ai cittadini di accedere a internet con un dispositivo portatile, magari da un tavolino dei tanti bar della zona.

Gratuitamente? No, anzi a tariffe piuttosto onerose: 3 euro per 1 ora di navigazione, 5 euro per 5 ore, 15 euro per 24 ore, eccetera. Costo dell’operazione: 50 mila euro, di cui 17.700 euro per gli apparati e 23.800 euro per l’installazione e la configurazione; con la possibilità, paventata in conferenza stampa, di completare in futuro il progetto estendendolo a tutta la città.

monza-centroSono passati più di tre anni da allora, la Giunta è cambiata, e non abbiamo avuto notizie circa un allargamento della copertura wi-fi su Monza, piuttosto ci siamo chiesti chi, tra i cittadini monzesi e i lavoratori che affollano il capoluogo brianzolo giornalmente, utilizzi tale servizio, ammesso e non concesso che la linea wi-fi sia ad oggi ancora attiva.

«La copertura c’è, ma nessuno, – taglia corto uno dirigenti del comune e responsabile del progetto in questione – ne usufruisce, addirittura sono in pochissimi a ricordarsi di questa cosa. Fu una mossa politica in vista delle allora imminenti elezioni», – non solo – «Il comune paga 5mila euro all’anno per il mantenimento della linea in questione».

«Sì, il progetto aveva un canone annuo – conferma Paolo Pilotto – ma i numeri in sede di sperimentazione, con l’accesso gratuito, furono ottimi. Peccato che la durata della sperimentazione gratuita fu di soli due giorni».

E una leggera confusione trapela dalle parole di un altro uomo di ‘palazzo’: «Sì, la copertura wi-fi esiste ancora ma non vi sono accessi perché è protetta». In realtà non è così, sarà sufficiente recarsi con il proprio computer portatile, o con un telefono cellulare di ultima generazione, in piazza Trento e Trieste, ad esempio, e eseguire una ricerca delle reti disponibili, per visualizzare sul monitor la rete non protetta ‘areawifi’, (quella comunale, ndr) e tentare la connessione. Per connettersi, però, come già detto, occorrerà essere registrati e specialmente essere disposti a pagare delle tariffe decisamente fuori mercato, sempre che dal 2007 non siano cambiate: ma nessuno pare in grado di rispondere a questa domanda.

Dunque la ‘bolla’ c’è, e copre una zona piuttosto importante del centro città, eppure nessuno se ne avvale e pare anzi che pochi, per stessa ammissione di alcuni funzionari del Comune, ne siano a conoscenza. Tuttavia è lecito domandarsi a cosa siano serviti i 50 mila euro stanziati dall’amministrazione nel 2007, per un progetto tanto interessante quanto inespresso, e come mai l’attuale giunta non provveda a eliminare lo spreco di denaro pubblico ad esso legato, ossia i 5 mila euro all’anno del canone per questa copertura wi-fi ormai dimenticata.