Consegnate le benemerenze: un premio a chi ha reso nobile il nome di Arcore

Undici riconoscimenti, undici persone che si sono distinte e hanno reso Arcore orgogliosa di loro. Tre medaglie d’oro, altrettante d’argento e cinque benemerenze sono state conferite sabato mattina nella cerimonia tenutasi alle Scuderie di Villa Borromeo. In una sala gremita il pubblico ha assistito alla consegna dei riconoscimenti, con l’unica nota negativa di un consiglio comunale decimato dalle assenze.
Undici riconoscimenti, undici persone che si sono distinte e hanno reso Arcore orgogliosa di loro. Tre medaglie d’oro, altrettante d’argento e cinque benemerenze sono state conferite sabato mattina nella cerimonia tenutasi alle Scuderie di Villa Borromeo. In una sala gremita il pubblico ha assistito alla consegna dei riconoscimenti, con l’unica nota negativa di un consiglio comunale decimato dalle assenze.
Sabato 11 dicembre non è una data qualsiasi: «Nel 1979 Madre Teresa di Calcutta vinceva il Nobel per la pace, nel 1991 a Maastricht nasceva l’Unione Europea, nel 1997 veniva redatto il Protocollo di Kyoto, per questo mi è sembrato opportuno scegliere questo giorno particolare» ha esordito il presidente del consiglio comunale Alessandro Ambrosini.
La prima medaglia d’oro di questa terza edizione è stata attribuita a Giuseppe Manno, «figura di riferimento per tutto quanto riguardava l’assistenza sanitaria nel paese e esempio di professionalità e umaità», come è emerso nel ricordo di chi ha voluto ricordarlo. Enorme la commozione del pubblico e del figlio, che ha ritirato il premio del defunto padre. La seconda medaglia è consegnata ad Enrico Perego, da ben 12 anni protagonista del mondo del volontariato arcorese.
L’ultima medaglia del metallo più prezioso è andata a Luciano Fumagalli, presidente dell’Auser Volontariato, che ha approfittato dell’occasione per ringraziare del premio e lanciare una piccola provocazione: «È due anni che chiediamo interventi sui disservizi con cui dobbiamo convivere nella nostra sede, spero che quest’occasione serva da stimolo a provvedere».
Dal sindaco Marco Rocchini un discorso sentito verso gli sforzi profusi quotidianamente dalle associazioni di volontari arcoresi: «Sono fondamentali per il paese, mi addolora non poterli premiare tutti, ma spero che si possa rimediare negli anni a venire». Subito dopo è stato il turno delle medaglie d’argento, partendo dal presidente dell’Avis Antonio Nava, «ammirabile esempio di solidarietà e bontà d’animo», che ha voluto dedicare il riconoscimento ai 700 donatori arcoresi rinnovando l’appello a donare sangue e organi. Sul palco dei premiati è stata poi chiamata la figlia di Giovan Battista Valentini, che ha ritirato la medaglia del padre, meglio noto a tutti come Nanni, artista marchigiano di nascita ma arcorese di adozione, sino alla morte nel 1995: «L’intitolazione della biblioteca civica e l’odierna medaglia mi riempiono di orgoglio, lo voglio considerare come un premio a chi ha dedicato la sua vita alla ricerca nel campo dell’arte, cibo per l’anima». La terza ed ultima medaglia d’argento è stata conferita al sottotenente Pietro Coppotelli, storico carabiniere locale e presidente della sezione di Arcore dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
L’ultima sezione della cerimonia ha ospitato la consegna delle cinque benemerenze. Al defunto Carlo Crippa, fondatore del CEA (Club Escursionisti Arcoresi) e del Tennis Club Arcore, il cui premio è stato ritirato dal figlio Massimo. A Luigi Colombo, «ultima memoria vivente di quel reparto corse 4 cilindri che tanto diede lustro alla Moto Gilera». Al ciclista Lorenzo Crippa, fedele gregario di Fausto Coppi e da anni vicino alla Us Casati Arcore. All’inossidabile socialista nonché sindacalista della Gilera Angelo Brioschi, su proposta del circolo culturale Calamandrei.
Particolarmente toccante la consegna della benemerenza all’indimenticabile Lodovico Bonfanti, ex assessore all’Istruzione e ai Lavori pubblici scomparso nel giugno di quest’anno, che è stato ricordato con commozione dai due figli.
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