Arcore, Villa San Martino dai marchesi Casati al premier Berlusconi

1 febbraio 2011 | 23:08
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Arcore, Villa San Martino dai marchesi Casati al premier Berlusconi

Arcore-Villa-S.Martino-MBLa storia la fanno le persone, ma talvolta anche i luoghi. Persino le Ville. Per esempio una villa come la residenza privata del premier Berlusconi ad Arcore. Nota in tutta Italia e forse anche oltre confine come Villa San Martino. In questi ultimi giorni è sempre stata sullo sfondo, mentre in primo piano, sulle pagine dei giornali infuriava il “Rubygate”: appuntamenti, cene, incontri, presunte notti di sesso. Ma Villa San Martino è una storia nella storia.

Arcore-Villa-S.Martino-MBLa storia la fanno le persone, ma talvolta anche i luoghi. Persino le Ville. Per esempio una villa come la residenza privata del premier Berlusconi ad Arcore. Nota in tutta Italia e forse anche oltre confine come Villa San Martino. In questi ultimi giorni è sempre stata sullo sfondo, mentre in primo piano, sulle pagine dei giornali infuriava il “Rubygate”: appuntamenti, cene, incontri, presunte notti di sesso. Ma Villa San Martino è una storia nella storia.

Ne ha viste di belle questo edificio sorto nel XVI secolo come residenza padronale assieme a Villa Borromeo. Ruby e le sue compagne impallidirebbero, se sapessero. Negli anni Sessanta quell’edificio con un parco così grande da ospitare anche un maneggio era di proprietà di un nobile. Il marchese Camillo Arcore-Villa-S.-Martino1-MBCasati – Stampa. Camillino, per gli amici, tratto aristocratico e una moglie popolana sposata in secondo nozze molto bella. Anzi no, bellissima. Coppia audace. Lui la “regalava” a marinai, militari e fattorini e assisteva agli accoppiamenti. Gioco perverso. Finché lei non si innamorò davvero e allora lui la notte del 30 agosto 1970 mise la parola fine a tutto con tre colpi di fucile. Moglie, amante e l’ultimo per sé. Tutto accadde nella residenza romana del marchese, ai Parioli, e dopo che fu sepolto a Muggiò, nel cimitero cittadino, Villa San Martino venne ereditata dalla figlia avute in prime nozze.
Ma il marchese, oltre all’edificio, lasciò anche grandi sospesi col fisco e così la giovane si trovò costretta a vendere per pagare i debiti. Chi acquistò? Silvio Berlusconi, che nel 1974, con l’aiuto dell’amico e avvocato Cesare Previti, tutore della figlia, mise a segno uno dei suoi primi colpi immobiliari. Pagò 500 milioni di lire. Molto meno di quella che era la valutazione effettiva e in molti ritengono che sia stata una vera e propria truffa. Forse. Ma adesso, con tutti questi segreti che stanno trapelando dalle sue stanze affrescate, sembra quasi che la Villa si stia prendendo la sua vendetta: come si fa a trattare una residenza nobile alla stregua di un normale condominio?

In foto, l’ingresso di Villa San Martino e il lato dove c’è la finestra dello studio del premier