Franchisor e franchisee non vanno d’accordo? Ecco gli obblighi della legge a carico del franchisor

1 febbraio 2011 | 00:02
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Franchisor e franchisee non vanno d’accordo? Ecco gli obblighi della legge a carico del franchisor

Quali sono le cause più frequenti di contrasto tra affiliante ed affiliato, che poi approdano anche nelle aule dei nostri tribunali? Senza pretesa di voler essere esaustivi, si segnalano di seguito alcune delle questioni sottoposte all’attenzione dei giudici.

Quali sono le cause più frequenti di contrasto tra affiliante ed affiliato, che poi approdano anche nelle aule dei nostri tribunali? Senza pretesa di voler essere esaustivi, si segnalano di seguito alcune delle questioni sottoposte all’attenzione dei giudici.

Ad esempio, in caso di indebito uso del marchio e del know how aziendale da parte del franchisee, dopo la cessazione del contratto, i tribunali hanno emesso, a favore della società franchisor, provvedimenti d’urgenza, volti ad inibire al franchisee l’uso illegittimo dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale della società franchisor, per impedire l’aggravarsi del danno subito da quest’ultima.

Il mancato pagamento di royalties da parte del franchisee, è invece alla base della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento, formulata dalla società franchisor.

I Tribunali hanno poi dichiarato la risoluzione del contratto per responsabilità della società franchisor, nelle ipotesi di mancato trasferimento di know how al franchisee da parte del franchisor, e/o di mancata assistenza e consulenza, in violazione degli obblighi contrattualmente assunti.

Le false prospettazioni precontrattuali da parte della società franchisor, possono essere alla base di pronunce di annullamento del contratto di franchising.

In alcune pronunce poi i giudici hanno riconosciuto la responsabilità della società franchisor per abuso di posizione dominante: secondo una parte della giurisprudenza, l’ipotesi ricorre nei casi in cui la società franchisor sfrutta la propria posizione di maggior potere contrattuale, per imporre contrattualmente al franchisee, condizioni particolamente vessatorie, quali ad es.il mancato rinnovo contrattuale alla scadenza o il recesso unilaterale dal contratto.

Degna di nota è poi quella giurisprudenza che ha decretato la responsabilità del franchisor nei confronti dei terzi, per comportamenti dannosi posti in essere dal franchisee: in tali ipotesi entra in gioco il principio dell’apparenza giuridica, ovverossia la circostanza per cui agli occhi dei consumatori la società franchisee appare un tutt’uno con la società franchisor, in ragione dell’identità di immagine commerciale, del marchio e dell’insegna sotto i quali entrambe operano e si presentano al pubblico di consumatori.

Di qui la necessità e l’obbligo per il franchisee di evidenziare la propria natura di imprenditore indipendente, distinto ed autonomo dalla società franchisor, alle cui direttive è comunque tenuto a conformarsi, in esecuzione del contratto.

Occorre precisare che la legge n. 129/04 sull’affiliazione commerciale, all’art. 4 lett. f), stabilisce che la società affiliante, o franchisor, deve consegnare al potenziale affiliato, almeno trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto di franchising, altresì un allegato contenente una descrizione sintetica dei procedimenti, giudiziari o arbitrali, promossi nei confronti dell’affiliante, da affiliati, terzi privati o pubbliche autorità, relativi al sistema di affiliazione in esame, e conclusi negli ultimi tre anni, laddove per “conclusi”, devono intendersi solo quelli definiti con un provvedimento (sentenza o lodo arbitrale) passato in giudicato.

E’ inutile dire che l’esistenza di eventuali procedimenti giudiziali e/o arbitrali, di cui la società franchisor è tenuta a dar conto, nei termini anzidetti, rischia di avere, a torto o a ragione, riflessi negativi sull’immagine della società, di fronte ai potenziali affiliati, che valuteranno l’appetibilità di una rete e quindi effettueranno la scelta di aderirvi o meno, presumibilmente anche in base ad un basso indice di contenzioso.

Di qui l’interesse della società franchisor a definire, in sede transattiva o conciliativa, ove ne ricorrano le condizioni, le controversie che avessero ad insorgere con gli affiliati alla rete.