La Brianza celebra il Giorno del Ricordo. «Noi, sospinti verso l’orlo di una foiba»

Seimila cuori giù nel pozzo. Anche nel territorio brianzolo viene oggi celebrato il «giorno del ricordo» al fine di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Era da poco finita la seconda guerra mondiale e l’esercito popolare di liberazione iugoslavo perpetrò un eccidio per motivi etnici e politici ai danni della popolazione di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia.
Seimila cuori giù nel pozzo. Anche nel territorio brianzolo viene oggi celebrato il «giorno del ricordo» al fine di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Era da poco finita la seconda guerra mondiale e l’esercito popolare di liberazione iugoslavo perpetrò un eccidio per motivi etnici e politici ai danni della popolazione di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia.
Era un periodo di forti tensioni tra la comunità istriana e quella carsica, storicamente miste per tradizioni e politica. La situazione precipitò con l’occupazione nazifascista della vicina Jugoslavia e il conseguente sorgere del movimento pan jugoslavo guidato da Tito. Una guerra senza sconti che accusava tutti gli slavi di essere «comunisti» e tutti gli italiani «fascisti» e dunque nemici da eliminare.
Dopo anni di oblio e strumentalizzazioni a partire dagli anni ’90 la questione è venuta pienamente alla luce e ha iniziato a coinvolgere cultura, società e politica, fino al riconoscimento nel 2005 della giornata di commemorazione.
Oggi nella sede della provincia di MB la commissione istruzione, lavoro e formazione professionale ospiterà la presidente del comitato provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Maria Elena De Petroni. All’audizione parteciperà anche il presidente della provincia, Dario Allevi. «Da professoressa – ha spiegato la De Petroni – mi piace poter contribuire portando la mia esperienza ai ragazzi, provenendo io stessa da una famiglia triestina. Purtroppo nonostante una sempre maggiore presa di coscienza sul tema, questo argomento è tutt’ora poco conosciuto. Io ritengo che per i ragazzi, l’incontro diretto con questa parte della nostra storia, possa lasciare un segnale che, sebbene triste, possa essere molto sentito».
Alcune iniziative anche nei comuni brianzoli: a Concorezzo martedi 15 febbraio alle ore 21, presso il cineteatro San Luigi, verrà rappresentato uno spettacolo che racconta la tragedia delle foibe sulle base delle testimonianze, «la nave del ritorno». A Cesano Maderno il 17 febbraio alle ore 9, presso l’istituto Iris Versari, il dott. Marco Pirina, direttore dell’Istituto di ricerche storiche Silentes Loquimur di Pordenone, terrà una conferenza dal titolo «gli Istroveneti: storia di un popolo scomparso».
Nel titolo, frase tratta dalla dichiarazione di un sopravvissuto, Giovanni Radeticchio.