8 marzo, quale Festa? Lettera di un lettore

7 marzo 2011 | 23:00
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8 marzo, quale Festa? Lettera di un lettore

mimosaGentile Direttore,

la festa della Donna dell’8 Marzo evoca molti pensieri e impone riflessioni che dovrebbero andar un po’ al di là degli stereotipi che quotidianamente ci vengono imposti, senza aver neanche il diritto di replica.

mimosaGentile Direttore,

la festa della Donna dell’8 Marzo evoca molti pensieri e impone riflessioni che dovrebbero andar un po’ al di là degli stereotipi che quotidianamente ci vengono imposti, senza aver neanche il diritto di replica.

Da una parte quelle donne che riducono la propria figura a una sorta di guerriera eterna, che fronteggia guerre pesantissime, alla ricerca di sempre nuovi diritti e quella tanto sbandierata parità. Ripenso agli famosi scritti di Mary Wollstonecraft e dico “ridurre” la figura della donna in tal senso, perché “donna”, a parer mio, ha significati e valori molto più “alti” e molteplici.

Dall’altra parte quelli che riducono la donna al solo alienabile aspetto fisico e alle proprietà legate all’immaginario maschile collettivo. Ebbene si, le donne quelle vere sono tutte le altre. Le donne, quelle vere, sono quelle che quotidianamente debbono interpretare al meglio i ruoli di mamma, nonna, moglie, suocera, amica e collega, ma anche cuoca, casalinga e maestra. Donna significa questo e molto di più, perché il solo dover adempiere a tutti questi “doveri” ha dovuto necessariamente imparare il valore della rinuncia.

E allora mi piacerebbe aver le parole giuste per porgere i miei auguri a tutte le donne, ma in particolare a quelle che hanno saputo mantenere alto il loro principale ruolo affidatole divinamente di custode del focolare famigliare. Quelle donne che nonostante tutto, attendono il proprio marito sulla porta di casa con un sorriso e un abbraccio. Donne che chiudendo la porta di casa chiudono le porte ai problemi e aprono quelle confortevoli, sincere e rassicuranti del loro cuore.

Donne che si distinguono per quella tanto decantata ma anche bistrattata femminilità. Quel valore che a ben pensarci oggi giorno fa’ un po ‘ ridere visto che sempre più donne si vestono e si comportano da uomini e uomini che dedicano la maggior parte del loro tempo alla cura del corpo, al maquillage, la depilazione, la palestra, le creme e quant’altro, cose che fino a qualche anno fa’ erano ad appannaggio quasi esclusivo dell’essere femmina.

Ruoli, comportamenti e spesso anche sembianze che vanno confondendosi, per un futuro sempre più incerto anche in questo campo.

Celebriamo la festa della donna nel migliore dei modi, citando Dante che innamorato della bellissima Beatrice la descrive nel primo canto della Divina Commedia elevandola al rango di creatura soprannaturale. “…. venuta / di cielo in terra a miracol mostrare”. Infatti è proprio lei, Beatrice ad accompagnare il poeta nel Paradiso, è attraverso l’amore sublime per lei che Dante può arrivare al termine del viaggio, come dire che solo grazie all’amore per una donna un uomo può raggiungere il massimo traguardo possibile; il Paradiso. E lo dice chi, come me, ha la fortuna di vivere con ben tre donne magnifiche, delle quali due siano ancora molto piccole, Giorgia e Camilla.

Questa l’ode di ringraziamento che Dante le dedica nel canto XXXI

“Tu m’hai di servo tratto a libertate
per tutte quelle vie, per tutt’i modi
che di ciò fare avrei la potestate.
La tua magnificenza in me custodi,
sì che l’anima mia, che fatt’hai sana,
piacente a te dal corpo si disnodi.
Così orai; e quella, sì lontana
come parea, sorrise e riguardommi,
poi si tornò all’etterna fontana.”
(Paradiso, canto XXXI, 85-93)

Auguri a tutte le donne

Alberto Moioli