Dietro la mimosa il business milionario in “nero” di migliaia di clandestini

Li troviamo ai semafori e fuori dalle stazioni con le loro improvvisate bancarelle di cartone. Sono stranieri, prevalentemente pakistani e bengalesi, e vendono mimose. La storia si ripete, puntuale, ogni anno l’8 marzo. Ma dietro ai fiori, secondo una denuncia di Sos racket e usura, si nasconderebbe un business milionario, prevalentemente in nero, che coinvolge centinaia di clandestini.
Li troviamo ai semafori e fuori dalle stazioni con le loro improvvisate bancarelle di cartone. Sono stranieri, prevalentemente pakistani e bengalesi, e vendono mimose. La storia si ripete, puntuale, ogni anno l’8 marzo. Ma dietro ai fiori, secondo una denuncia di Sos racket e usura, si nasconderebbe un business milionario, prevalentemente in nero, che coinvolge centinaia di clandestini.
Un business, documentato dall’associazione attraverso alcuni filmati, che punta il dito contro la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni di fronte a un problema ormai ben noto. Nei video si vedono centinaia di immigrati prendere d’assalto i grossisti per accaparrarsi le mimose.