Arcore, ultimatum di Firmo ad Ambrosini: «Smentisci o ti querelo»

Toni aspri nella campagna elettorale arcorese. A meno di una settimana dal voto si apre un nuovo fronte, che vede coinvolti due protagonisti dell’ultima amministrazione. Lo scontro tra Moreno Firmo e Alessandro Ambrosini non è certo cosa nuova, ma ora il vicesindaco minaccia di passare alle vie legali. O Ambrosini smentisce entro martedì gli appellativi dati all’altro o partirà la querela: ma il leader di PopArc sembra non averne la minima intenzione.
Toni aspri nella campagna elettorale arcorese. A meno di una settimana dal voto si apre un nuovo fronte, che vede coinvolti due protagonisti dell’ultima amministrazione. Lo scontro tra Moreno Firmo e Alessandro Ambrosini non è certo cosa nuova, ma ora il vicesindaco minaccia di passare alle vie legali. O Ambrosini smentisce entro martedì gli appellativi dati all’altro o partirà la querela: ma il leader di PopArc sembra non averne la minima intenzione.
A provocare la reazione di Firmo sono le frasi dette dall’ormai ex presidente del consiglio comunale in uno dei dibattiti pre-elettorali: «Le accuse e le allusioni nei miei confronti sono molto gravi e pesanti, non ho certo paura di ricorrere a vie legali». Da qui l’ultimatum al suo “avversario”: «Chiedo smentite ufficiali entro martedì, altrimenti partirà la querela». Di tutt’altro avviso Ambrosini, che sottolinea di non aver mai fatto esplicitamente il nome di Moreno Firmo: «Mi spiace che Moreno si sia sentito chiamato in causa, io non volevo offendere nessuno, e il mio discorso non si riferiva a lui». Nel discorso incriminato Ambrosini si era mantenuto sul vago senza mai fare un nome preciso del destinatario anche se tutti in aula avevo intuito in che direzione tirasse il vento.
Tutto sembra quindi portare ad una disputa legale tra i due, ma Ambrosini non sembra esserne preoccupato: «Non so cosa si possa recriminare nei miei confronti, se vuole posso dire cosa non penso di lui». La lite tra i due è cosa di qualche mese fa: dall’uscita di Ambrosini dal Pdl sono emersi anni di rapporti tesi e vendette personali. Episodio più eclatante nel corso del consiglio comunale del 30 marzo scorso: Ambrosini esce dall’aula elettorale e , secondo il racconto di alcuni testimoni e dello stesso candidato sindaco, sarebbe stato aggredito sulla tromba delle scale. Da quel giorno lo scontro si è inasprito sino all’exploit di questo weekend.
Nel frattempo dal Pdl prendono le distanze: «Non vogliamo commentare un litigio personale come questo – ha spiegato l’onorevole Elena Centemero – e rimarchiamo il nostro progetto politico liberale, democratico e riformista esprimendo la nostra contrarietà a qualsiasi atteggiamento eccessivo». Poi un riferimento alla campagna elettorale: «Non è un mistero che noi ci confrontiamo sulla progettualità piuttosto che sulle accuse personali».