Ambulante denuncia Berlusconi: il processo a Milano (non a Monza)

La denuncia di un ambulante per vilipendio allo Stato nei confronti di Silvio Berlusconi depositata in Procura a Modena, arrivata erroneamente a Monza, è stata spedita alla Procura di Milano. Dopo la 75enne milanese, che aveva querelato il Premier per diffamazione (la donna si era sentita offesa dopo aver ascoltato Berlusconi dire “chi vota a sinistra e’ un cretino), arriva l’ambulante modenese Paolo Vaccari ha deciso di denunciarlo per vilipendio.

Il modenese udite le definizioni del Presidente del Consiglio a proposito della magistratura (“toghe rosse”, “talebani”, “associazione a delinquere”, “cancro da estirpare”), non ce l’ha fatta a non querelare una tra le più alte cariche dello Stato Italiano.
Il commerciante, a fine maggio, aveva dichiarato di non appartenere a nessun partito politico, ma di non voler far finta di nulla di fronte a dichiarazioni che, fatte da un qualsiasi altro cittadino, sarebbero state oggetto di provvedimenti immediati.
Come previsto dalla legge, secondo l’ipotesi di reato dell’articolo 290, Berlusconi e’ stato iscritto nel registro degli indagati per Vilipendio allo Stato dai pm modenesi che, non avendo pero’ potuto “localizzare” il territorio di competenza dove sarebbe stato commesso il reato, hanno applicato la normativa che assegna la competenza alla Procura dove risiede l’indagato. Ritenendo erroneamente il Premier residente in Brianza, hanno trasmesso gli atti alla Procura di Monza. Ricevuto il fascicolo qualche giorno fa, i colleghi della nuova Provincia lo hanno girato alla procura meneghina, dove ha effettiva residenza Silvio Berlusconi.