Arcore, profughi all’Emiliana. Il gestore: «O mi pagano o se ne vanno»

14 luglio 2011 | 23:04
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Arcore, profughi all’Emiliana. Il gestore: «O mi pagano o se ne vanno»

lEmilianaLa misura è colma. Sono passate ormai due settimane da quando 16 rifugiati, provenienti dal centrafrica, sono arrivati ad Arcore e si sono stanziati alla pensione “L’Emiliana” in attesa di alloggi alternativi, ma la tensione è già alta. Arcore è entrata a far parte del progetto di accoglienza avanzato dal sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, e per questa ragione si deve far carico di una parte degli oltre 40 profughi giunti nel vimercatese nell’ultimo mese.

lEmilianaLa misura è colma. Sono passate ormai due settimane da quando 16 rifugiati, provenienti dal centrafrica, sono arrivati ad Arcore e si sono stanziati alla pensione “L’Emiliana” in attesa di alloggi alternativi, ma la tensione è già alta. Arcore è entrata a far parte del progetto di accoglienza avanzato dal sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, e per questa ragione si deve far carico di una parte degli oltre 40 profughi giunti nel vimercatese nell’ultimo mese.

Un’accoglienza forzata, quella dei gestori dell’Emiliana, contattati direttamente dal Prefetto di Monza: «All’inizio dovevano essere una decina, poi ora dopo ora sono aumentati fino a sedici, con donne e bambini» ha spiegato il gestore della pensione. Dubbi sulle tempistiche, dal momento che i responsabili dell’albergo sono stati avvisati «giusto qualche ora prima dell’arrivo degli immigrati», ma dubbi e polemiche anche sulla modalità di gestione: «Non abbiamo ricevuto il supporto necessario da parte delle istituzioni, non è semplice affrontare questa situazione e non si sa nulla sul futuro prossimo».

Un’accusa che tocca anche il sindaco di Arcore Rosalba Colombo: «L’abbiamo vista solo il primo giorno, poi più nulla. Ci aspettavamo un po’ più di supporto». Pronta la risposta del primo cittadino, che annuncia di «aver trovato alloggio in città per la famiglia di 6 immigrati di nostra competenza», mentre per gli altri dieci «la gestione spetta alla Prefettura». Dai titolari infine un avviso che sa di ultimatum alle istituzioni: «Non abbiamo ancora visto un euro e ci spettano 7-8mila euro per queste due settimane di alloggio: o pagano o si trova una soluzione alternativa».

La Colombo però rassicura i gestori: «È previsto un rimborso di 42 euro persona al giorno, i soldi prima o poi arriveranno».

Soluzione per la quale sta lavorando la rete di associazioni locali in unione alla giunta: l’ipotesi più concreta è quella di far alloggiare i sedici immigrati, libici ma anche marocchini, nelle strutture gestite dal consorzio CS&L, responsabile del progetto di accoglienza. Intanto nei giorni scorsi si sono attuate tutte le misure preventive per la salute, con la vaccinazione dei bambini presenti all’Emiliana.