Stranieri Brianza: migliora l’integrazione e diminuiscono gli irregolari

Flussi di stranieri sotto controllo, diminuiscono gli irregolari, aumenta l’indice di integrazione. Può essere riassunto così il terzo rapporto sull’immigrazione straniera della Provincia di Monza. Dal documento, relativo a dati del 2010, emergono diversi spunti di riflessione sulla presenza di stranieri.
Flussi di stranieri sotto controllo, diminuiscono gli irregolari, aumenta l’indice di integrazione. Può essere riassunto così il terzo rapporto sull’immigrazione straniera della Provincia di Monza. Dal documento, relativo a dati del 2010, emergono diversi spunti di riflessione sulla presenza di stranieri.
In partcolare, in Brianza al 1° luglio 2010 si stimano 59 mila stranieri regolarmente residenti – a fronte di 47 mila a metà 2008 e 34mila a metà 2006 – 6mila persone regolarmente presenti ma non iscritte in anagrafe – dato abbastanza stabile nell’ultimo quadriennio ma in crescita rispetto alle 3mila unità stimate nel 2006 – ed, infine, meno di 6 mila immigrati irregolari dal punto di vista del soggiorno – a fronte di 11mila al 1 luglio 2006, dunque in sensibile diminuzione.
Inoltre, mentre nel rapporto del 2009 la Provincia di Monza e Brianza si posizionava leggermente sotto la media regionale per il livello di integrazione, nel 2010 Monza e Brianza “si posiziona leggermente sopra la media regionale. <I trend emersi sono molto significativi ed importante sottolineare che l’integrazione è migliore soprattutto nelle nuove generazioni – commenta il presidente Dario Allevi – Questi aspetti hanno inevitabilmente un riflesso anche in termini di sicurezza, dimostrando che con politiche efficaci si possono contenere molti fenomeni negativi spesso legati alla presenza di stranieri irregolari nel nostro territorio. Possiamo partire da qui per fare insieme al prefetto riflessioni costruttive che ci permetteranno di rafforzare la collaborazione anche in relazione all’emergenza profughi>.
Significativi sono i numeri elaborati sulle amicizie dei giovani stranieri in relazione alle fasce d’età: tra i 15 e i 17 anni il 53,8% si relaziona in egual modo con italiani e stranieri e il 44,4% pensa di avere le stesse opportunità lavorative dei propri coetanei. Fra i 22 e 25 anni, invece i dati cambiano: il 64,5 si relaziona soprattutto con stranieri e solo il 23,8% pensa di avere le stesse opportunità degli italiani.<Il rapporto– ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Giuliana Colombo – assume un particolare valore per tutti quegli attori che operano a stretto contatto con la realtà del fenomeno migratorio, una questione attuale e che per la sua ampiezza arriva ad interessare tutta la comunità della Provincia>.