Briosco, ladri sequestrano coppia, ma la cassaforte non c’è. Sono calci e pugni

12 luglio 2011 | 23:03
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Briosco, ladri sequestrano coppia, ma la cassaforte non c’è. Sono calci e pugni

ladri_fuga-mbTenuti sotto scacco per ore, aggrediti con calci e minacciati con la pistola, i coniugi Rossini hanno temuto il peggio quando quattro rapinatori li hanno sequestrati nella loro villa di Briosco. Una finestra tenuta aperta per il caldo, una piccola defaillance nel sistema di sicurezza della sua casa, e l’imprenditore 77 enne Alberto Rossini, fondatore della “Ranger”, se l’è vista davvero brutta.

ladri_fuga-mbTenuti sotto scacco per ore, aggrediti con calci e minacciati con la pistola, i coniugi Rossini hanno temuto il peggio quando quattro rapinatori li hanno sequestrati nella loro villa di Briosco. Una finestra tenuta aperta per il caldo, una piccola defaillance nel sistema di sicurezza della sua casa, e l’imprenditore 77 enne Alberto Rossini, fondatore della “Ranger”, se l’è vista davvero brutta.

Nel fine settimana, poco dopo essere salito in camera da letto, dove già riposava sua moglie Luisa, Rossini è sceso in cucina a prendere un bicchiere d’acqua e si è trovato davanti quattro uomini con il volto coperto da un passa montagna che lo hanno colpito alla nuca per poi trascinarlo in salone. Mentre due di loro lo minacciavano con un punteruolo per farsi dire dove trovare la cassaforte, gli altri due sono saliti al piano superiore dell’abitazione, dove la sua compagna di vita era appena stata svegliata dalle sue urla di dolore.

La donna, trascinata anche lei di peso in salotto, è stata fatta inginocchiare e, con la canna della pistola infilata in bocca, minacciata di morte se non avesse rivelato dove la coppia tenesse nascosta la cassaforte.

I Rossini però, la cassaforte in casa non ce l’hanno mai avuta e quando per l’ennesima volta l’imprenditore ha cercato di spiegarlo ai suoi aggressori, si è beccato un violento calcio alla schiena. A quel punto il 77enne, che soffre di cuore, ha avuto un mancamento. Tra i quattro aggressori, come raccontato dalle vittime, solo uno parlava italiano, ed è stato costui ad aiutare Rossini a sdraiarsi sul divano e a credere alle suppliche di sua moglie, che continuava a ripetergli che non avrebbero trovato nessuna cassaforte. Dopo aver spaccato muri ed armadi e divelto persino un tavolo, la banda di malviventi è fuggita portandosi via del contante e l’auto della coppia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118.