Caso Ruby, il processo potrebbe passare al Tribunale di Monza

8 luglio 2011 | 23:00
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Caso Ruby, il processo potrebbe passare al Tribunale di Monza

La “Convenzione di Lanzarote” come asso nella manica del Premier per spostare il processo “Ruby” a Monza, ha scatenato ieri violente discussioni in Senato.

La “Convenzione di Lanzarote” come asso nella manica del Premier per spostare il processo “Ruby” a Monza, ha scatenato ieri violente discussioni in Senato.

Milano non gli piace, ormai è chiaro, e per questa ragione il Presidente del Consiglio ha dato campo libero a Laura Allegrini, giovane deputato del Pdl, perché presentasse in Commissione Giustizia al Senato un emendamento che divida le competenze in materia procedurale nell’ambito del disegno di legge che recepisce la convenzione di Lanzarote, sottoscritta anche dall’Italia, a tutela della lotta contro la prostituzione minorile.

La lunga controversia delle competenze nella gestione del processo per prostituzione minorile in cui è coinvolto il Premier, potrebbe quindi davvero passare a Monza. L’emendamento presentato dall’Allegrini, si appella alla divisione per competenza quando non sono presenti reati associativi, ovvero se non è contestabile l’articolo 416 dell’associazione a delinquere, come nel caso del processo “Ruby”.

Un tale nuovo dispositivo, metterebbe in difficoltà gli investigatori, che sarebbero obbligati a districarsi tra i vari reati da perseguire, in che ordine e dove inviarli, con una conseguente crescita della possibilità di sbagliare, che tanto fa gola ai legali difensori. Nel caso specifico, non essendo contestato al Premier il reato di associazione, il processo per prostituzione minorile, oggi di competenza della Procura di Milano, verrebbe inviato a quella circondariale, quindi quella di Monza. Questa modifica inoltre, depotenzierebbe anche l’impianto accusatorio del processo milanese per concussione (la telefonata in questura per il rilascio della “nipote di Mubarak”), perché alla base della concussione vi sarebbero reati sessuali contestati in altra sede e quindi inutilizzabili. La discussione dell’emendamento, ad ogni modo, ha già acceso vigorose polemiche, a sole 24 ore da quelle sollevate dal lodo “Fininvest”.