Desio, la carica dei 130: la calda estate dei lavoratori Beretta e Centro Giardinaggio

4 luglio 2011 | 23:02
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Desio, la carica dei 130: la calda estate dei lavoratori Beretta e Centro Giardinaggio

Centotrenta lavoratori con il fiato sospeso, a Desio, per due block-out occupazionali che rischiano di rovinare ad altrettante famiglie non solo le ferie estive, ma anche il futuro. Fronti caldissimi – e non è solo un fattore meteorologico – sia in via Oslavia, dove hanno sede le Officine Beretta, che in via Per Cesano, dove “abita” il Nuovo Centro Giardinaggio. Due “bombe” esplose una dopo l’altra, in città, facendo fragore. Com’è la situazione?

Centotrenta lavoratori con il fiato sospeso, a Desio, per due block-out occupazionali che rischiano di rovinare ad altrettante famiglie non solo le ferie estive, ma anche il futuro. Fronti caldissimi – e non è solo un fattore meteorologico – sia in via Oslavia, dove hanno sede le Officine Beretta, che in via Per Cesano, dove “abita” il Nuovo Centro Giardinaggio. Due “bombe” esplose una dopo l’altra, in città, facendo fragore. Com’è la situazione?

In casa Beretta, l’altro ieri i lavoratori hanno iniziato le attività di protesta contro la decisione dei vertici aziendali di mettere in mobilità 65 lavoratori (sui 110 totali). Sciopero davanti ai cancelli e poi incontro in Comune con il sindaco Roberto Corti, letteralmente travolto da queste due emergenze, che sta dando fondo a tutte le sue energie per trovare delle soluzioni efficaci e tempestive. La speranza dei lavoratori è che spunti un’azienda interessata a rilevare le Officine (stampi per il settore automotive) risollevando le sorti di una realtà che dal 2009 è in concordato preventivo, con debiti da tutte le parti. Missione che sembra difficile, per un’azienda che fattura circa 10 milioni a fronte dei 30 che occorrerebbero per il salvataggio.

Pausa tecnica di riflessione, per il Garden: sabato i tecnici di Comune e proprietà si sono confrontati, sotto la mediazione del Prefetto. Obiettivo: sanare la situazione di abusivismo di gran parte della struttura e salvare i 68 posti di lavoro. Mentre i sigilli restano al loro posto, e il negozio rimane aperto solo per 1.000 metri su 8.000, le due parti stanno cercando di venirsi incontro, per sbloccare la situazione. Ma otto interinali hanno già perso il posto, perchè il contratto a tempo determinato è scaduto.