Legge parchi: nuovo via libera in Commissione al progetto di legge, che tornerà in Consiglio regionale per fine luglio

12 luglio 2011 | 11:04
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Legge parchi: nuovo via libera in Commissione al progetto di legge, che tornerà in Consiglio regionale per fine luglio

La trasformazione degli attuali consorzi di gestione dei parchi in enti di diritto pubblico, la semplificazione delle procedure di pianificazione delle aree protette, la parificazione delle procedure di modifica dei confini, la valorizzazione dei parchi locali di interesse sovraccomunale (PLIS), la razionalizzazione delle spese gestionali, l’istituzione di un apposito albo regionale per i direttori dei parchi, la designazione di un componente del comitato di gestione dei parchi da parte della Giunta regionale (prima i componenti erano eletti solo da Comuni e Enti locali coinvolti): sono queste le novità principali della nuova legge regionale che modifica le competenze e l’organizzazione degli enti gestori dei parchi lombardi, approvata oggi in Consiglio regionale, con il voto favorevole di PdL e Lega Nord e il voto contrario di PD e UdC.

La trasformazione degli attuali consorzi di gestione dei parchi in enti di diritto pubblico, la semplificazione delle procedure di pianificazione delle aree protette, la parificazione delle procedure di modifica dei confini, la valorizzazione dei parchi locali di interesse sovraccomunale (PLIS), la razionalizzazione delle spese gestionali, l’istituzione di un apposito albo regionale per i direttori dei parchi, la designazione di un componente del comitato di gestione dei parchi da parte della Giunta regionale (prima i componenti erano eletti solo da Comuni e Enti locali coinvolti): sono queste le novità principali della nuova legge regionale che modifica le competenze e l’organizzazione degli enti gestori dei parchi lombardi, approvata oggi in Consiglio regionale, con il voto favorevole di PdL e Lega Nord e il voto contrario di PD e UdC.

Il provvedimento, dopo che era stato ritirato in Commissione durante la seduta di Consiglio regionale del 29 giugno scorso, tornerà così in Consiglio regionale per fine mese, nella seduta immediatamente successiva a quelle già programmate per l’esame dei documenti finanziari di bilancio convocate a partire dal 26 luglio. La richiesta di ritiro era stata allora avanzata dal relatore e presidente della Commissione Agricoltura Carlo Saffioti (PdL), dopo che era stato approvato a scrutinio segreto con 39 voti a favore e 35 contrari un emendamento presentato dal Partito Democratico. L’emendamento approvato stralciava la facoltà di nomina da parte della Regione di uno dei componenti dal Comitato di Gestione dell’Ente Parco.

Nella seduta di Commissione di oggi, oltre a due emendamenti del PD e due dell’UdC di migliore specificazione tecnica, rispetto alla versione originaria del testo sono stati approvati anche due emendamenti presentati dal gruppo della Lega Nord: con il primo, spiega Dario Bianchi (Lega Nord) «la Giunta regionale potrà modificare i confini dei parchi solo dopo aver acquisito parere favorevole dalla competente commissione consiliare», mentre il secondo emendamento, illustrato sempre da Dario Bianchi, prevede che opere pubbliche di interesse nazionale possano essere realizzate all’interno dei parchi «solo se non possono essere diversamente localizzate e solo previo parere della competente commissione consiliare e su conforme parere dell’ente gestore del parco».

«É un provvedimento –ha spiegato il relatore Carlo Saffioti- che si propone di semplificare e migliorare la gestione dei parchi, razionalizzando nel contempo i costi di funzionamento. C’è stato però un eccessivo allarmismo strumentale –ha evidenziato in Aula Saffioti-; è assolutamente falso e irresponsabile dire che questo provvedimento apre la porta alla terza pista di Malpensa, è altrettanto grave e falso affermare che questa legge bloccherà tutte le attività del Parco delle Orobie costringendo i Comuni delle valli bergamasche e valtellinesi a pagare le quote al parco, quote che invece rimangono in carico alla Comunità Montana. Siamo infine consapevoli –ha concluso Saffioti- che il problema delle ZPS (Zone a Protezione Speciale) esiste e va affrontato, ma non è con questa legge che può essere risolto, ma solo attivando una procedura che coinvolga anche il Ministero competente e la Comunità europea».

Voto favorevole e piena condivisione è stata espressa da Roberto Pedretti (Lega Nord), che ha auspicato un voto altrettanto ampio e positivo anche in Aula.

Il voto contrario del PD è stato spiegato dal consigliere Fabrizio Santantonio, che ha parzialmente riconosciuto la positività del lavoro della Commissione. «Alcuni aspetti del progetto di legge –ha detto- sono stati migliorati, permangono però le nostre perplessità su molti altri punti e ci auguriamo pertanto che da qui al voto definitivo in Aula possano essere trovati ulteriori punti ed elementi di convergenza. Noi avremmo comunque preferito la figura del consorzio regionale». «Temo che questo provvedimento –ha detto Valerio Bettoni (UdC)- potrebbe costringere il Parco delle Orobie, che è tipicamente montano, ad adottare il classico Piano Territoriale. Così facendo il Parco delle Orobie potrebbe subire ulteriori vincoli previsti dalla Legge 394/91 per tutte le attività: agricoltura, turismo, pesca, impianti sciistici, divieto di caccia».

La Commissione ha anche approvato all’unanimità una risoluzione che impegna la Giunta regionale a proporre entro sei mesi al Consiglio un progetto di legge «che garantisca una fruizione consapevole dei parchi e che promuova la più ampia tutela delle aree protette». «Sarà l’occasione -ha commentato Saffioti- per affrontare più specificatamente i problemi di aree con vincoli particolari come per esempio quella delle Orobie».

Saranno derogati dal provvedimento approvato e continueranno a essere gestiti secondo le modalità attuali il Parco Adamello, il Parco Alto Garda Bresciano, il Parco Agricolo Sud Milano e il Bosco delle Querce di Seveso (MB), mentre i consorzi di gestione delle riserve naturali Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Pian di Spagna, Lago di Mezzola e Torbiere del Sebino vengono subito trasformati direttamente in enti di diritto pubblico. La gestione del Parco della Grigna settentrionale, su proposta del consigliere Dario Bianchi (LN), verrà affidata alla Comunità Montana Valsassina-Valvarrone- Val d’Esino e Riviera.

L’esigenza della nuova normativa che modifica le regole contenute nel testo unico del 2007 e nella legge regionale n°86 del 1983 nasce dai tagli dei cosiddetti “enti inutili” disposti nel 2009 dal Ministero della Semplificazione, tra i quali erano indicato anche i consorzi di gestione dei parchi.

Il progetto di legge promuove l’accorpamento e l’aggregazione degli enti gestori e stabilisce che ciascun nuovo organismo gestionale dovrà essere costituito da un presidente e da un comitato di gestione composto da due o da quattro componenti, uno dei quali designato dalla Giunta regionale e gli altri dalla Comunità del Parco, alla quale spetta anche l’elezione del presidente. La Comunità del Parco è composta da un rappresentante per ciascuno degli Enti locali territorialmente interessati. Il provvedimento affida inoltre alla Giunta regionale la responsabilità di istituire un apposito albo di direttori del parco con specifiche competenze e requisiti, all’interno del quale deve ricadere la scelta per concorso pubblico dei direttori stessi. Viene istituita la Consulta regionale delle aree protette composta dall’Assessore regionale competente e dai Presidenti dei parchi regionali e naturali, con il compito di provvedere allo sviluppo e alla tutela delle aree protette lombarde. A questa si aggiunge il Tavolo delle aree regionali protette quale strumento permanente di confronto con le associazioni agricole, ambientaliste e venatorie sulle politiche di settore. Inoltre per ogni parco naturale sito all’interno dei parchi regionali dovrà essere predisposto e approvato uno specifico piano che avrà un valore assimilabile a quelli territoriale e urbanistico e che dovrà adeguarsi al piano paesaggistico regionale. Sarà infine possibile autorizzare all’interno dei parchi la realizzazione di opere pubbliche in deroga purché previste dalla legislazione nazionale e di reti e infrastrutture previste dalla programmazione regionale.