Lissone e il braccio di ferro in nome della ‘capitale del mobile’

A Lissone, si sa, le scaramucce piacciono fatte in casa, in un perenne clima da derby che ricorda le stracittadine milanesi in salsa Champions di qualche anno fa. E se tra Listone e Ambrogio Fossati, sindaco lissonese, la sfida politica è quantomai 2.0 tra comunicati stampa e blog; la Lega, guidata dal binomio famigliare Fabio Meroni e Daniela Ronchi, e Gruppo Imprese Lissone, associazioni per il «rilancio economico e sociale della città», scelgono la strada dell’indifferenza.
A Lissone, si sa, le scaramucce piacciono fatte in casa, in un perenne clima da derby che ricorda le stracittadine milanesi in salsa Champions di qualche anno fa. E se tra Listone e Ambrogio Fossati, sindaco lissonese, la sfida politica è quantomai 2.0 tra comunicati stampa e blog; la Lega, guidata dal binomio famigliare Fabio Meroni e Daniela Ronchi, e Gruppo Imprese Lissone, associazioni per il «rilancio economico e sociale della città», scelgono la strada dell’indifferenza.
L’amministrazione salta a piè pari le conferenze stampa del Gruppo e la Settimana dell’Artigianato ma punzecchia sul fronte bando regionale ‘Distretti Urbani del Commercio’, dopo avere presentato un progetto di riqualificazione, predisposto dagli uffici comunali, «per unire la città, come fosse un grande centro commerciale a cielo aperto», per dirla come Ronchi, durante l’illustrazione.
Gruppo Imprese Lissone, tagliata fuori dal piano, storce il naso e, attraverso una nota stampa diramata dall’Unione Commercianti di Monza e Circondario, partner del Gruppo, tira le orecchie al borgomastro e «rinnova l’invito a collaborare concretamente», anche perché, come si legge dal sito del Gruppo, «Il primo obiettivo è la riscoperta dell’identità: Gruppo Imprese Lissone vuole dire a tutti che Lissone è la “capitale” del mobile».
Già. ‘La capitale del mobile’: un concetto sentito pressoché ovunque in quel di Lissone, pronunciato a ogni occasione propizia e senza soluzione di continuità dall’amministrazione comunale, da Gruppo Imprese Lissone, dall’Osservatorio del Colore, dal Museo d’Arte Contemporanea e da Progetto Lissone.
Eppure alla ‘capitale del mobile’ gliel’hanno fatta sotto il naso, e si è vista preferire gli arredi catanesi per la vicina Villa Reale, prossima sede di tre ministeri: un progetto, oltretutto, targato Lega Nord.