Monza, quando l’ortopedia diventa estiva. Intervista a Giovanni Zatti

Negli Stati Uniti lo chiamano ‘spring break’, un azzeccato gioco di parole che accosta l’arrivo della bella stagione all’aumento dei traumi e delle fratture. Già, perché l’estate, tempo di divertimenti e villeggiatura, corrisponde a un momento particolarmente ‘caldo’ anche per quanto concerne l’afflusso a pronto soccorsi e ospedali. Scopriamone i motivi con Giovanni Zatti, primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gerardo di Monza.
Negli Stati Uniti lo chiamano ‘spring break’, un azzeccato gioco di parole che accosta l’arrivo della bella stagione all’aumento dei traumi e delle fratture. Già, perché l’estate, tempo di divertimenti e villeggiatura, corrisponde a un momento particolarmente ‘caldo’ anche per quanto concerne l’afflusso a pronto soccorsi e ospedali. Scopriamone i motivi con Giovanni Zatti, primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gerardo di Monza.
«Con il bel tempo – esordisce Zatti – registriamo un aumento dei traumi. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: incidenti stradali e cadute o infortuni che spesso provengono dal vicino Parco di Monza. In primavera ed estate, specialmente nei fine settimana, il maggiore utilizzo di moto e auto innalza i politraumi derivanti dalla strada. Si tratta di un’incidenza reale: quando piove è tutto nella norma».
Professore, quali sono le situazioni più pericolose?
Come detto, innanzitutto la strada. Ma non sono da sottovalutare i parchi giochi, i tappeti elastici e gli infortuni da sport. D’estate si tende a essere più attivi, anche fisicamente, ma senza la necessaria preparazione può rivelarsi talvolta rischioso.
Quali le precauzioni?
Utilizzare sempre casco e cintura e prestare la massima attenzione alla guida. Per quanto concerne l’attività fisica, invece, attrezzature adeguate e un occhio anche ai campi da gioco: evitare terreni accidentati, con buche o sassi in evidenza.
Cosa fare in caso di classica storta o infortunio ‘lieve’?
Interpellare il medico di base, evitando di affollare il pronto soccorso, che è utilizzato impropriamente per una buona fetta percentuale. Il medico di base deve fare da filtro e consigliare adeguatamente il paziente.