Monza, quando l’ortopedia diventa estiva. Intervista a Giovanni Zatti

6 luglio 2011 | 23:08
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Monza, quando l’ortopedia diventa estiva. Intervista a Giovanni Zatti

Zatti-Giovanni-san-gerardoNegli Stati Uniti lo chiamano ‘spring break’, un azzeccato gioco di parole che accosta l’arrivo della bella stagione all’aumento dei traumi e delle fratture. Già, perché l’estate, tempo di divertimenti e villeggiatura, corrisponde a un momento particolarmente ‘caldo’ anche per quanto concerne l’afflusso a pronto soccorsi e ospedali. Scopriamone i motivi con Giovanni Zatti, primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Zatti-Giovanni-san-gerardoNegli Stati Uniti lo chiamano ‘spring break’, un azzeccato gioco di parole che accosta l’arrivo della bella stagione all’aumento dei traumi e delle fratture. Già, perché l’estate, tempo di divertimenti e villeggiatura, corrisponde a un momento particolarmente ‘caldo’ anche per quanto concerne l’afflusso a pronto soccorsi e ospedali. Scopriamone i motivi con Giovanni Zatti, primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gerardo di Monza.

«Con il bel tempo – esordisce Zatti – registriamo un aumento dei traumi. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: incidenti stradali e cadute o infortuni che spesso provengono dal vicino Parco di Monza. In primavera ed estate, specialmente nei fine settimana, il maggiore utilizzo di moto e auto innalza i politraumi derivanti dalla strada. Si tratta di un’incidenza reale: quando piove è tutto nella norma».

Professore, quali sono le situazioni più pericolose?

Come detto, innanzitutto la strada. Ma non sono da sottovalutare i parchi giochi, i tappeti elastici e gli infortuni da sport. D’estate si tende a essere più attivi, anche fisicamente, ma senza la necessaria preparazione può rivelarsi talvolta rischioso.

Quali le precauzioni?

Utilizzare sempre casco e cintura e prestare la massima attenzione alla guida. Per quanto concerne l’attività fisica, invece, attrezzature adeguate e un occhio anche ai campi da gioco: evitare terreni accidentati, con buche o sassi in evidenza.

Cosa fare in caso di classica storta o infortunio ‘lieve’?

Interpellare il medico di base, evitando di affollare il pronto soccorso, che è utilizzato impropriamente per una buona fetta percentuale. Il medico di base deve fare da filtro e consigliare adeguatamente il paziente.