Processo Pullano: parla il super esperto di dna, chiesti nuovi accertamenti

12 luglio 2011 | 23:04
Share0
Processo Pullano: parla il super esperto di dna, chiesti nuovi accertamenti

monza-tribunale2-MBDna compatibile con quello di Daniele Pullano è stato rinvenuto sul coltello con cui è stata uccisa Rita Bestetti, la 66 enne trovata cadavere nel suo appartamento di via Pellegrini il 7 giugno 2010. Questo, unitamente al ritrovamento di impronte digitali su un ferro da stiro, è il particolare emerso martedì mattina, durante la seconda udienza del processo per l’omicidio della Bestetti, a carico del 22enne Pullano, che è rimasto presente in aula mentre il perito dell’accusa descriveva minuziosamente i test effettuati.

monza-tribunale2-MBDna compatibile con quello di Daniele Pullano è stato rinvenuto sul coltello con cui è stata uccisa Rita Bestetti, la 66 enne trovata cadavere nel suo appartamento di via Pellegrini il 7 giugno 2010. Questo, unitamente al ritrovamento di impronte digitali su un ferro da stiro, è il particolare emerso martedì mattina, durante la seconda udienza del processo per l’omicidio della Bestetti, a carico del 22enne Pullano, che è rimasto presente in aula mentre il perito dell’accusa descriveva minuziosamente i test effettuati. La Corte, al termine dell’esame e del contro esame del Perito, ha richiesto nuovi accertamenti su tutti i reperti utili e su alcuni capelli rinvenuti sul corpo della vittima.

Rita Bestetti, 66 anni, era vedova e madre di tre figli, di cui il più piccolo, adottato, era amico di Daniele. L’amicizia però alla donna non piaceva, perché più volte Rita aveva sorpreso Pullano mentre fumava spinelli con suo figlio e, chiedendogli spiegazioni, aveva saputo che proprio Daniele era anche il fornitore dello stupefacente. Decisa ad interrompere la malsana frequentazione di suo figlio, la donna aveva più volte minacciato l’imputato di una prossima denuncia ai carabinieri, se non avesse smesso di rifornire di hashish il suo ragazzo.

La sera del 6 giugno 2010, Rita era sola in casa, i suoi figli erano lontani. Qualcuno ha bussato alla sua porta, l’ha colpita più volte con un coltello e con un ferro da stiro, uccidendola. Secondo gli inquirenti quel “qualcuno” sarebbe stato proprio Daniele Pullano che, dal canto suo, racconta invece di essersi recato nell’appartamento della donna per parlarle e di averla trovata già cadavere.

Martedì mattina, in Corte D’Assise, il perito ed ex comandante dei R.i.s di Parma Massimiliano Capra, ha spiegato al Pm Manuela Massenz ed al collegio dei Giudici, tutto ciò che ha esaminato. Oltre venti i reperti raccolti dalla Polizia Scientifica sulla scena del crimine ed altri test sono stati effettuati dall’esperto al fine di isolare quanti più profili genetici utili ad identificare il possibile killer. Tra i tanti esami svolti da Capra, quello effettuato sul coltello con cui è stata ferita a morte Rita Bestetti. <<Sul coltello e sul manico vi era moltissimo sangue – spiega il perito – riconducibile con certezza alla vittima. Eseguendo un test specifico del cromosoma “y”, utile per rintracciare la presenza di dna maschile da tracce ematiche femminili, ne ho isolato uno in particolare. La traccia di dna deputata al cromosoma tipicamente maschile rinvenuta sul coltello, è perfettamente identica alla stessa prelevata dall’imputato>>. Lo stesso test Capra ha tentato di effettuarlo sul ferro da stiro, con cui la vittima è stata colpita alla testa <<Ho potuto fare la ricerca del cromosoma “y” solo su una parte delle tracce ematiche presenti sul ferro da stiro – conclude lo scienziato – perché sul manico erano visibili molte impronte digitali che avrei compromesso>>. A dare delucidazioni sulla natura delle impronte trovate sul ferro, altre parziali rinvenute in un cassetto di casa della donna e sul coltello, saranno ulteriori test richiesti al termine dell’udienza proprio dal Presidente della Corte Italo Ghitti, unitamente ad un esame di alcuni capelli rinvenuti dalla scientifica sul corpo della Bestetti e fino ad ora mai analizzati.