Rinvio a giudizio per il Comandante del Nucleo informativo di Monza: l’accusa è lesioni gravissime

Fuggiva da un arresto per tentata estorsione in Puglia nell’aprile del 2009. Fermato dopo un lungo inseguimento, degenerato in una violenta colluttazione con un maresciallo dei carabinieri, oggi Antonio Torquato Epifani, 31 enne di Secli, accusa l’attuale Comandante del Nucleo informativo di Monza di non aver ordinato al suo sottoposto di smettere di percuoterlo.
Fuggiva da un arresto per tentata estorsione in Puglia nell’aprile del 2009. Fermato dopo un lungo inseguimento, degenerato in una violenta colluttazione con un maresciallo dei carabinieri, oggi Antonio Torquato Epifani, 31 enne di Secli, accusa l’attuale Comandante del Nucleo informativo di Monza di non aver ordinato al suo sottoposto di smettere di percuoterlo.
Il Comandante è stato oggi rinviato a Giudizio per lesioni gravissime.
Antonio Torquato Epifani, 31 enne di Secli, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura salentina per tentata estorsione. La sera in cui il maresciallo Michele Gatto e l’allora Comandante del Norm di Gallipoli (oggi in servizio a Monza) Alessandro Carpentieri, si sono mossi per notificargli il dispositivo e arrestarlo, Epifani si trovava a casa.
Al sopraggiungere carabinieri l’uomo si è dato alla fuga in auto, non prima di aver tentato di investire i due militari. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, successivamente c’è stato un lungo inseguimento, terminato con l’abbandono dell’auto da parte di Epifani che ha continuato al sua fuga a piedi fino a che i militari non lo bloccarono.
Secondo il fuggitivo, il primo a riuscire a raggiungerlo è stato il maresciallo, che gli sarebbe piombato addosso e lo avrebbe colpito con calci e pugni, tanto da lasciarlo offeso a vita. In seguito alle percosse l’uomo ha avuto una lesione alla schiena e oggi Epifani deambula con le stampelle, (dopo aver subito un intervento di riallineamento della colonna vertebrale).
Secondo il racconto del 31enne, l’allora comandante del Norm, arrivato poco dopo il suo sottoposto, non avrebbe ordinato al maresciallo di smettere di percuoterlo ma, anzi, lo avrebbe addirittura incitato ad infierire ulteriormente. Secondo gli inquirenti, sarebbero proprio state le ripetute botte a causare le lesioni irreversibili ad Epifani. Per questa ragione il gup pugliese, ieri mattina ha disposto il rinvio a giudizio di entrambe i militari per lesioni gravissime in concorso, che li vedrà al centro di un processo il prossimo 27 ottobre.