Seveso, in mille per salvare il Bosco delle querce: Pedemontana li ascolterà?

10 luglio 2011 | 23:02
Share0
Seveso, in mille per salvare il Bosco delle querce: Pedemontana li ascolterà?

bosco_delle_querce_catena_umana_-_MBDuemila mani si sono unite per dire alt alla probabile distruzione di parte del Bosco delle querce di Seveso. Quel bosco nato dopo il disastro del ’76 (ieri erano 35 anni esatti) quando dalla Icmesa di Meda, dopo lo scoppio di un reattore chimico, una quantità enorme di diossina ha contaminato chilometri quadrati di quella area.

bosco_delle_querce_catena_umana_-_MBDuemila mani si sono unite per dire alt alla probabile distruzione di parte del Bosco delle querce di Seveso. Quel bosco nato dopo il disastro del ’76 (ieri erano 35 anni esatti) quando dalla Icmesa di Meda, dopo lo scoppio di un reattore chimico, una quantità enorme di diossina ha contaminato chilometri quadrati di quella area.

Qualche anno dopo su quella zona, dopo la bonifica fu piantato un intero bosco di querce, che domani in parte rischia di essere abbattuto per far posto a Pedemontana.

bosco_delle_querce_catena_umana_1-_MBÈ così nel giorno dell’anniversario del disastro che ha reso Seveso nota nel Mondo, le principali associazioni ambientaliste hanno promosso l’iniziativa di una grande catena umana che, idealmente, verso le 18 ha abbracciato tutto il Bosco dall’alto di una delle collinette che stanno sopra le vasche della diossina.

Precedentemente erano intervenuti Paolo Conte, portavoce di Insieme in Rete, Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, Elio Ghioni, consigliere provinciale del Pd e Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda.

«Quando tre anni fa abbiamo pensato di creare una rete di associazioni per seguire da vicino i lavori di Pedemontana, non pensavamo di emulare il passatempo di alcuni anziani signori in pensione, che spesso si mettono davanti ai cantieri, quasi come i bimbi, per guardare il procedere dei lavori – ha spiegato Pino Timpani, presidente dell’associazione Parchi del Vimercatese – Ci siamo presi a carico l’onere di controllare, con le nostre conoscenze e competenze, che il tracciato autostradale segnato nella regione più urbanizzata d’Italia fosse il meno dannoso possibile ai quasi 2 milioni di abitanti addensati nell’area. La buona partecipazione all’iniziativa in difesa del Bosco delle Querce forse sta a dimostrare che i cittadini hanno capito le problematiche e la posta in gioco in termini di salute e qualità della vita e quindi gli amministratori dovrebbero cogliere questo segnale e attivarsi concretamente per ridurre l’impatto del danno ambientale nella nostra Brianza».