Brugherio, il direttore generale si dimette e il sindaco si salva

Il centro destra non scricchiola più e Maurizio Ronchi resta sindaco di Brugherio. In bilico fino a pochi giorni fa, la sorte del borgomastro è salva grazie alle dimissioni del direttore generale Claudio Sarimari. La mozione di sfiducia al primo cittadino del Carroccio, presentata lunedì sera in consiglio comunale da 11 dei 12 consiglieri del Pdl, partito di maggioranza, e da un consigliere dell’Idv, è stata ritirata.
Il centro destra non scricchiola più e Maurizio Ronchi resta sindaco di Brugherio. In bilico fino a pochi giorni fa, la sorte del borgomastro è salva grazie alle dimissioni del direttore generale Claudio Sarimari. La mozione di sfiducia al primo cittadino del Carroccio, presentata lunedì sera in consiglio comunale da 11 dei 12 consiglieri del Pdl, partito di maggioranza, e da un consigliere dell’Idv, è stata ritirata.
La marcia indietro è motivata proprio dalle dimissioni di Sarimari. Da tempo, infatti, i pidiellini chiedevano il suo licenziamento e la firma della revoca dell’incarico di direttore generale da parte del sindaco Ronchi (firmata nel corso del consiglio di lunedì sera) ha fatto sì che la mozione venisse ritirata. E martedì mattina Sarimari ha presentato le dimissioni.
La notizia del ritiro della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Brugherio è stata accolta con sollievo dal coordinamento provinciale del Popolo della Libertà di Monza e Brianza. «Dopo tante vicissitudini politiche l’amministrazione comunale di Brugherio potrà continuare ad amministrare la città con il senso di responsabilità e la trasparenza che i cittadini e i nostri elettori ci chiedono», ha commentato il coordinatore provinciale del Popolo della libertà, Elena Centemero.
Nella foto: Maurizio Ronchi, sindaco di Brugherio (foto d’archivio)