Compost in Brianza, la guerra ai nitriti parte dai nostri scarti

Il compost per salvare l’ambiente e le falde acquifere. È questo l’obiettivo di Fondazione Idra che ha presentato il 25 ottobre presso la sua sede di villa Gussi a Vimercate “Più compost, meno nitrati”, un piccolo volume dedicato all’utilizzo di questo concime, derivante dalla lavorazione dei nostri rifiuti della frazione umida e dal verde, che può dare una grande mano anche per fermare l’inquinamento delle falde acquifere.
Il compost per salvare l’ambiente e le falde acquifere. È questo l’obiettivo di Fondazione Idra che ha presentato il 25 ottobre presso la sua sede di villa Gussi a Vimercate “Più compost, meno nitrati”, un piccolo volume dedicato all’utilizzo di questo concime, derivante dalla lavorazione dei nostri rifiuti della frazione umida e dal verde, che può dare una grande mano anche per fermare l’inquinamento delle falde acquifere.
In Brianza la produzione di compost è garantita da un’alta quantità di raccolta differenziata e dalla raccolta e dal trattamento di verde e ramaglie, come succede per l’impianto presente a Vimercate in via del Buraghino. A vigilare sulla qualità del compost e sulla provenienza è il CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, che ha la propria seda tecnica a Cavenago Brianza, in località Cascina Sofia e che raccoglie ad oggi 75 aziende di tutta Italia.
“Un corretto utilizzo del compost – afferma Gianrico Sangalli, di Fondazione Idra – consente la rinuncia ai fertilizzanti chimici e la conseguente riduzione degli inquinanti azotati (soprattutto nitrati e nitriti) in falda, con il risultato principale di avere un’acqua migliore nelle nostre case ma anche di far ritornare al suolo da cui proviene, la sostanza organica da noi scartata, chiudendo in modo sostenibile il ciclo di vita del prodotto”.
foto gentilmente concesse da Tecnogarden service
{xtypo_rounded2}L’esempio vimercatese
La Tecnogarden service di Vimercate, presente in città dal 1998, produce compost derivante dagli scarti vegetali provenienti da parchi e giardini. Tutto il prodotto grezzo che arriva presso la piattaforma di via del Buraghino viene trattato e setacciato con l’ottenimento di diversi “nuovi” prodotti: dagli scarti lignocellulosici si ottengono il cippato di legno (biomassa combustibile vergine per la produzione di energia), macinato di legno misto per la produzione di pannello truciolare e compost ottenuto dalle frazioni vegetali e fini dalle lavorazioni precedenti. «La maggior parte del nostro compost viene utilizzata da aziende specializzate nella produzione di terriccio utile nel giardinaggio, che mischiano il compost con la torba – ci spiega Guido Neri, presidente di Tecnogarden – solo una piccola parte va al mercato dell’agricoltura».{/xtypo_rounded2}