Usmate, protesta davanti alla Lat-Bri: «Noi, lavoratori discriminati»

Tamburi, striscioni e tanto malcontento. Così una ventina di lavoratori extracomunitari della cooperativa New 2Emme, che fornisce operai in appalto alla Granarolo ex Lat-Bri, ha manifestato negli scorsi giorni davanti ai cancelli dell’industria casearia di Usmate Velate. A scatenare la protesta il nodo della cassa integrazione ed il diverso trattamento riservato dall’azienda agli altri dipendenti. «Ci considerano lavoratori di serie B» hanno tuonato i manifestanti.
Tamburi, striscioni e tanto malcontento. Così una ventina di lavoratori extracomunitari della cooperativa New 2Emme, che fornisce operai in appalto alla Granarolo ex Lat-Bri, ha manifestato negli scorsi giorni davanti ai cancelli dell’industria casearia di Usmate Velate. A scatenare la protesta il nodo della cassa integrazione ed il diverso trattamento riservato dall’azienda agli altri dipendenti. «Ci considerano lavoratori di serie B» hanno tuonato i manifestanti.
Primo problema: la cassa integrazione. Secondo i sindacati i lavoratori della cooperativa erano in attesa dell’assunzione da parte di Granarolo, assunzione che non è mai arrivata. Agli operai è invece arrivata una proposta tramite verbale: firmandolo passerebbero da soci a dipendenti della cooperativa, perdendo, sempre secondo i sindacati, buona parte dei loro diritti. Verbale che è stato firmato da 83 dei cento operai cui è stata proposta: i 17 non firmatari hanno invece dato vita alla manifestazione dei giorni scorsi. «Quei 17 sono stati poi messi in cassa integrazione» ha spiegato un rappresentante della Libera Confederazione Sindacale. Ma a creare malcontento è anche la diversità dei trattamenti con gli altri operai: «È una situazione discriminante, ci sono lavoratori di serie A e B. Quelli che stanno protestando non hanno nemmeno diritto ai buoni pasto».
Dall’azienda fanno sapere che la cassa integrazione è dovuta a ragioni produttive: infatti con l’arrivo dell’autunno si assiste ad un calo della richiesta, e la Granarolo assicura di non essere intenzionata a troncare il rapporto con la cooperativa. Sabato intanto si è tenuto un incontro in comune tra i 17 manifestanti, il sindacato e il primo cittadino Maria Elena Riva.