Varedo: il Pd chiede le dimissioni dell’assessore Fabrizio Figini

27 ottobre 2011 | 22:03
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Varedo: il Pd chiede le dimissioni dell’assessore Fabrizio Figini

Varedo-municipio-MBA Varedo il Partito democratico chiede le dimissioni dell’assessore Fabrizio Figini. A scatenare la bagarre, l’intervento dell’amministratore pidiellino al convegno «Moralità e imprenditorialità nel recupero delle aree dismesse» che si è svolto lo scorso 13 ottobre nella sala consiliare cittadina.

Varedo-municipio-MBA Varedo il Partito democratico chiede le dimissioni dell’assessore Fabrizio Figini. A scatenare la bagarre, l’intervento dell’amministratore pidiellino al convegno «Moralità e imprenditorialità nel recupero delle aree dismesse» che si è svolto lo scorso 13 ottobre nella sala consiliare cittadina.

Quello che proprio non è andato giù ai democratici è il «passaggio in cui ha parlato dell’area dismessa di Sesto San Giovanni dove non ha sottolineato che vi sono indagini sulle opere ma ha detto “che dopo gli eventi avvenuti a Sesto sul recupero delle aree dismesse” era necessario avviare il presente convegno», ha fatto sapere il segretario del Pd cittadino, Stefano Zini, attraverso un comunicato stampa.

Al centro della polemica, l’indagine della Procura di Milano sulle presunte firme false del listino Formigoni che vede al momento indagato, tra i 15 politici coinvolti, anche l’assessore Fabrizio Figini (leggi l’articolo di MB News). «Per non vanificare il valore aggiunto del convegno – ha dichiarato Zini – noi del Pd siamo del parere che il sindaco debba prendere una posizione ferma e precisa sull’intervento fatto dall’assessore Figini durante il convegno stesso e sulle notizie apparse sui giornali dove si apprende che l’assessore all’Edilizia Pubblica e Privata, Urbanistica, Ecologia e Ambiente, Organizzazione e Personale, assessorati cardini di una amministrazione, è stato incriminato dal PM in merito alla inchiesta sulle firme false della lista Formigoni e sarà chiamato dalla procura a rispondere del reato falso ideologico (estratto dal Corriere della Sera del 18/10)».

Secondo i democratici, in occasione dell’incontro, Figini avrebbe «perso un’ottima opportunità per fare bella figura rimanendo in silenzio durante il convegno, considerata la sua posizione personale».

«Ora, viste le parole da lui usate in merito all’indagine in corso sulle aree dismesse di Sesto San Giovanni, se ha a cuore veramente la sua città, l’amministrazione che lo appoggia ed il suo partito, credo che il gesto più corretto che possa fare sia quello di dimettersi, dimostrando coerenza di parole ed azioni – ha affermato il segretario democratico Stefano Zini -. Noi come Pd oggi non chiediamo le sue dimissioni come puro atto politico ma come azione che prenda origine dalla sua coscienza, dalla sua onesta politica ed intellettuale».

Dal canto suo Figini ha replicato alle accuse del Pd definendole «solo strumentali». «Riguardo ai fatti accaduti a Sesto San Giovanni non spetta a me, come a nessun altro politico, dare giudizi finché sono in corso indagini da parte della Procura – ha sottolineato l’assessore – Credo ci sia stata una mal interpretazione da parte del Partito democratico, il convegno sulle aree dismesse aveva come obiettivo quello di puntare l’attenzione verso questo tema. Mi definiscono garantista, lo sono talmente tanto che quanto in consiglio provinciale la Lega ha chiesto le dimissioni del consigliere Gigi Ponti io ho votato contro (leggi l’articolo di MB News). Il Pd chiede garanzie sulle aree dismesse e sull’ex Snia? E perché non ha mai fatto niente e non ha mai proposto nulla fino a ora?».

Sulla questione delle presunte firme false, invece, Figini non ha rilasciato alcun commento. «Non c’è nulla da dire finché non si arriverà al terzo grado di giudizio. E a quel punto, se qualcuno verrà condannato, sarà la legge a decidere e non l’opposizione».

Nella foto: il palazzo comunale di Varedo (archivio MB News.it)