Bames-Sem, Enrico Brambilla (Pd) al fianco dei lavoratori davanti al palazzo della Regione

8 novembre 2011 | 22:02
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Bames-Sem, Enrico Brambilla (Pd) al fianco dei lavoratori davanti al palazzo della Regione

bamessem1Non giungono risposte ufficiali dal palazzo della Regione Lombardia ai 400 lavoratori di Bames e Sem di Vimercate a cui stanno per scadere gli ammortizzatori sociali e loro continuano a protestare davanti al Pirellone. Ieri mattina l’ultimo presidio di alcune decine di lavoratori davanti alle porte del palazzo della regione per chiedere una risposta concreta.

bamessem1Non giungono risposte ufficiali dal palazzo della Regione Lombardia ai 400 lavoratori di Bames e Sem di Vimercate a cui stanno per scadere gli ammortizzatori sociali e loro continuano a protestare davanti al Pirellone. Ieri mattina l’ultimo presidio di alcune decine di lavoratori davanti alle porte del palazzo della regione per chiedere una risposta concreta.

Fra i lavoratori anche il consigliere regionale del Pd Enrico Brambilla, vimercatese ed ex-sindaco della città, che conosce molto bene il progressivo declino di un sito produttivo come quello dell’ex Ibm che nel giro di 10 anni ha perso gran parte delle proprie potenzialità.

«Serve un impegno forte di Regione Lombardia e del governo per il rilancio industriale del vimercatese – dichiara il consigliere regionale del Pd, Enrico Brambilla – Non è più possibile proseguire in questo modo, con centinaia di lavoratori e le loro famiglie in ansia per la totale assenza di prospettive occupazionali. Formigoni si impegni per dare immediato seguito alla nostra richiesta, già votata dal Consiglio regionale, per chiedere che il governo decreti lo stato di crisi per il vimercatese. Allo stesso tempo è necessario riunire al più presto gli imprenditori che operano su quel territorio per promuovere, anche utilizzando gli strumenti predisposti dalla Regione, una reindustrializzazione che tarda a partire e che deve puntare necessariamente su innovazione e produzioni ad alto valore aggiunto in grado di competere sui mercati internazionali e di contrastare le delocalizzazioni produttive».

Foto di archivio di Lorenzo Giglio